Anthony Morris rimosso dal Corpo Direttivo: cosa è successo davvero?

da | 6 Apr 2025 | Crescita Personale, Religione, Sette Religiose

Per anni è stato uno dei volti più riconoscibili del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.
Anthony Morris, spesso chiamato “Tony” dai fedeli, era noto per i suoi discorsi decisi, la sua postura inflessibile sulle questioni dottrinali e la sua presenza costante nelle trasmissioni ufficiali JW Broadcasting.

Eppure, nel febbraio 2023, qualcosa è cambiato.
Anthony Morris è stato rimosso dal Corpo Direttivo.
Un comunicato ufficiale, breve e glaciale, ha annunciato il fatto senza fornire alcuna motivazione. Nessuna spiegazione. Nessun saluto pubblico. Nessuna dichiarazione di congedo.

Un evento così raro e anomalo non poteva passare inosservato.
Tra i proclamatori più attenti, è iniziato a circolare un misto di stupore, inquietudine e domande scomode. Perché rimuovere un membro tanto influente senza chiarimenti? Cosa si sta cercando di nascondere?

1. Introduzione: una rimozione che scuote i vertici

Nel mondo dei Testimoni di Geova, nulla accade per caso.
Ogni parola è calibrata, ogni comunicazione è attentamente studiata.
E proprio per questo, il silenzio attorno alla rimozione di Anthony Morris è diventato più eloquente di mille discorsi.

Sui social, ex membri e osservatori critici si sono lanciati in ipotesi: problemi interni? Disaccordi dottrinali? Condotta ritenuta inappropriata?
L’organizzazione, dal canto suo, ha mantenuto la linea abituale: nessuna risposta, nessuna trasparenza, nessuna responsabilità.

Ma quando una figura di vertice scompare così, all’improvviso, il sistema mostra una crepa.
E questa crepa è pericolosa, perché può diventare una finestra.
Una finestra su ciò che accade dietro le quinte di un’organizzazione che si dichiara guidata da Dio… ma agisce come una società chiusa, impenetrabile e opaca.

2. Chi è Anthony Morris

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a) Il suo ruolo all’interno del Corpo Direttivo

Anthony Morris III è stato per anni uno dei membri più visibili e carismatici del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, l’organo che guida l’intera organizzazione mondiale dal punto di vista spirituale, dottrinale e amministrativo.

Entrato a farne parte nel 2005, ha avuto un ruolo chiave in numerose decisioni interne, apparendo regolarmente nei video ufficiali, nei congressi e nelle trasmissioni di JW Broadcasting, la piattaforma mediatica dell’organizzazione.
Come tutti i membri del Corpo Direttivo, era ritenuto uno “schiavo fedele e discreto”, canale attraverso cui Geova trasmette la sua verità sulla terra.

b) Le sue posizioni più note e controverse

Anthony Morris era noto per i suoi toni duri e senza compromessi su temi come:

  • l’apostasia, spesso descritta nei suoi discorsi come la peggior minaccia spirituale;
  • la “modestia” nel vestire e nel vivere, nonostante alcune critiche per presunti comportamenti incoerenti;
  • l’uso dei media mondani, i rapporti con il mondo esterno e i limiti imposti ai fedeli.

In un famoso discorso del 2016, definì chi lascia l’organizzazione come “morto spiritualmente”, e più volte sottolineò l’urgenza dell’obbedienza assoluta al Corpo Direttivo.

Proprio per queste posizioni nette, era idolatrato da alcuni e criticato da altri, diventando una figura polarizzante anche tra i Testimoni.

c) L’immagine pubblica tra i fedeli

Per milioni di proclamatori, Anthony Morris era un volto familiare, quasi paterno, riconoscibile per la voce calda, il tono deciso e lo stile comunicativo diretto.
Molti lo consideravano un esempio di fermezza spirituale, altri ne apprezzavano lo stile conservatore e la difesa dei principi “tradizionali” dell’organizzazione.

Nonostante ciò, il culto della personalità che circonda i membri del Corpo Direttivo non è mai ufficialmente ammesso. Tuttavia, la sua rimozione ha generato una scossa emotiva notevole: quando una figura tanto visibile sparisce, il vuoto si sente… eccome.

3. Anthony Morris rimosso dal Corpo Direttivo: cosa sappiamo

a) Il comunicato ufficiale e la sua vaghezza

Il 22 febbraio 2023, un comunicato della sede centrale di Warwick ha annunciato, in modo telegrafico, che:

“Anthony Morris III non fa più parte del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.”

Nessuna spiegazione. Nessun ringraziamento. Nessun motivo dichiarato.
Il comunicato si è limitato a riportare un fatto secco, evitando qualsiasi dettaglio sulla decisione o sulle sue cause.

Questo stile rientra perfettamente nella prassi comunicativa dell’organizzazione: minimizzare l’impatto, evitare il confronto, scoraggiare le domande.

b) Le ipotesi sulle cause della rimozione

L’assenza di spiegazioni ha aperto la porta a numerose ipotesi, diffuse soprattutto nei blog, nei canali YouTube e nei forum frequentati da ex Testimoni:

  • Divergenze interne con altri membri del Corpo Direttivo;
  • Condotta ritenuta inappropriata, forse legata a comportamenti personali;
  • Problemi di salute mentale o fisica (voce mai confermata);
  • Disaccordi strategici sulla gestione di nuovi intendimenti dottrinali o sull’immagine pubblica.

Alcuni ex Beteliti hanno parlato di “rottura netta e non programmata”, suggerendo che l’allontanamento sia stato improvviso e imposto, più che frutto di una decisione personale.

c) Le reazioni online e tra i proclamatori

La notizia ha avuto un forte impatto emotivo, soprattutto tra i fedeli che si erano affezionati alla sua figura.
Sui social e nei forum interni, c’è stato un misto di silenzio, incredulità e disagio. Molti proclamatori hanno chiesto spiegazioni agli anziani, ricevendo risposte evasive o ammonimenti a “non speculare”.

Al contrario, tra gli ex Testimoni e gli attivisti critici, la rimozione di Morris è stata vista come l’ennesima prova dell’opacità e della gestione verticistica dell’organizzazione.
In molti hanno evidenziato come l’incapacità di fornire trasparenza sia una ferita aperta nella credibilità del Corpo Direttivo.

4. Le implicazioni per l’organizzazione

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a) La gestione del dissenso interno

La rimozione di un membro del Corpo Direttivo rappresenta molto più di un semplice cambio di ruolo: è una frattura visibile nel cuore dell’autorità religiosa.

In un’organizzazione che predica l’unità assoluta e considera il Corpo Direttivo come “il canale di Geova”, qualunque segno di dissenso interno viene censurato, rimosso o riscritto. Non si ammettono contrasti, né opinioni divergenti, nemmeno ai vertici.

La sparizione improvvisa di Anthony Morris, senza un solo accenno alle motivazioni, dimostra che l’unico modo per gestire un conflitto interno è il silenzio. Non il dialogo, non il confronto.
Questo metodo protegge l’apparenza esterna, ma mina la fiducia dei membri più riflessivi, quelli che cominciano a chiedersi:
“Se mentono su questo… cos’altro non ci stanno dicendo?”

b) L’effetto domino sui fedeli più leali

Per milioni di Testimoni, i membri del Corpo Direttivo non sono solo amministratori: sono guide spirituali.
Vengono ascoltati, letti, citati nei discorsi, presi a modello per ogni scelta importante.

Quando uno di loro sparisce all’improvviso, senza spiegazioni, il vuoto che si crea non è solo gerarchico: è emotivo, spirituale, simbolico.
I fedeli più leali, quelli che hanno apprezzato Anthony Morris per anni, si trovano improvvisamente in bilico tra obbedienza e confusione.

Alcuni scelgono di ignorare.
Altri fanno finta di nulla.
Ma per molti, inizia un lento processo di risveglio, fatto di dubbi taciuti e domande sempre più insistenti.

Perché, in fondo, se anche chi era “unto” può essere cancellato in silenzio… allora davvero nessuno è al sicuro.

c) Il ruolo del Corpo Direttivo dopo la sua uscita

La rimozione di Morris ha anche evidenziato un cambiamento sottile ma importante nel funzionamento del Corpo Direttivo.

Una volta percepito come una struttura compatta e “ispirata”, oggi appare sempre più come un gruppo organizzativo che prende decisioni interne sulla base di strategia, immagine e controllo.

L’assenza di Morris ha lasciato il Corpo Direttivo con un membro in meno, ma non è stato sostituito subito. Nessun nuovo nome, nessuna “nomina” ufficiale. Solo un silenzio assordante, che mostra come anche ai vertici più alti non esista alcuna reale trasparenza.

E se il “canale di Geova” può essere modificato, ridotto, ridimensionato… allora, forse, non è Geova a parlare. Ma uomini. Con interessi. E paure.

5. Esperienza personale dell’autore

a) Quando un volto noto sparisce… e capisci che nessuno è intoccabile

Ricordo ancora quando vidi per la prima volta Anthony Morris in un video di JW Broadcasting.
Parlava con forza. Sembrava sicuro, ispirato, quasi paterno.
Mi dava una sensazione di stabilità. Di guida. Di certezza.

Poi, un giorno, il silenzio.
Nessun discorso nuovo. Nessun riferimento. Nessun cenno.
Solo una frase: “Non fa più parte del Corpo Direttivo.”

Fu uno choc. Perché fino ad allora pensavo che quei fratelli fossero diversi. Scelti da Dio. Protetti da Geova. Intoccabili.
E invece… anche uno di loro può sparire. Senza spiegazioni. Senza saluti. Senza onore.

Da quel momento ho iniziato a capire:
nessuno è davvero al sicuro in un sistema che sacrifica tutto per salvare l’apparenza.
E forse, proprio per questo,
la vera fede comincia quando smetti di credere alle facciate.

6. Libri consigliati per approfondire

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Con uno stile diretto e provocatorio, smaschera le contraddizioni della routine teocratica e fa riflettere su cosa significhi davvero credere… o solo obbedire.
Una lettura perfetta per chi vuole capire il lato nascosto della vita “nella verità”, con una buona dose di sarcasmo e lucidità.

b) Testimoni di Geova e Bibbia: Setta o Vera Religione?

Un saggio critico e documentato che analizza in profondità la struttura dottrinale e organizzativa dei Testimoni di Geova.
Dalle origini del movimento al funzionamento del Corpo Direttivo, passando per i nuovi intendimenti, l’ostracismo e il controllo mentale, questo libro rappresenta una bussola per chi cerca risposte oltre la narrazione ufficiale.
Ideale per chi sta iniziando a dubitare… o ha già deciso di aprire gli occhi.

7. Conclusione

a) Uomini fallibili, anche se considerati “canale di Geova”

La rimozione di Anthony Morris ha messo in luce una verità scomoda: anche i membri del Corpo Direttivo sono uomini. Fallibili. Sostituibili.
Nonostante vengano presentati come strumenti di Dio sulla Terra, la loro umanità emerge ogni volta che il sistema sceglie il silenzio al posto della trasparenza.

Per molti fedeli, questo evento ha rappresentato una crepa nel muro della fede cieca.
Per altri, una conferma che il “canale” non è divino, ma amministrativo.
E ogni crepa può diventare una porta.

b) Il bisogno di trasparenza, anche nella fede

In un’epoca in cui si parla di accountability, di trasparenza, di verità, è legittimo aspettarsi chiarezza anche da chi pretende di parlare a nome di Dio.

Quando una guida spirituale sparisce senza spiegazioni, non è solo una questione interna. È un tradimento nei confronti di chi ha creduto, servito e sacrificato.

La fede non dovrebbe basarsi sull’ignoranza, ma sulla conoscenza consapevole.
E ogni sistema che si protegge dietro il silenzio… ha qualcosa da nascondere.

Ora non mi resta che augurarti buona permanenza su Soldionline.biz!

Foto Luca Catanoso

Luca Catanoso

Blogger e scrittore, autore di numerosi libri pubblicati su Amazon. Racconto storie emozionanti di animali, approfondisco tematiche di storia militare, sviluppo personale e molto altro ancora. La mia missione è ispirare, informare e coinvolgere attraverso la scrittura.

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