Chi è Gesù per i Testimoni di Geova? Tutto quello che devi sapere su nascita, natura e ruolo

da | 13 Apr 2025 | Crescita Personale, Religione, Sette Religiose

Chi è Gesù per i Testimoni di Geova? A prima vista può sembrare una domanda banale, quasi retorica: tutti i cristiani credono in Gesù, no? Eppure, entrando nel mondo dottrinale dei Testimoni di Geova, ci si accorge rapidamente che la loro visione di Gesù è profondamente diversa da quella cattolica, protestante o ortodossa.

Per i Testimoni, Gesù è sì una figura centrale, ma non è Dio, non fa parte della Trinità e non è mai stato adorato. Secondo la loro teologia, Gesù è la prima creatura di Geova, l’essere più potente mai creato, identificato con l’Arcangelo Michele prima di venire sulla Terra. È il Figlio di Dio, ma non Dio stesso.
Una distinzione che cambia radicalmente il modo di intendere tutta la fede.

Questa interpretazione, spesso poco compresa dal pubblico esterno, è alla base di molti malintesi e controversie con le altre confessioni cristiane.

Indice

1. Introduzione: Perché è importante capire chi è Gesù per i Testimoni di Geova?

a) Le differenze rispetto al cristianesimo tradizionale

Un’altra domanda che sembra semplice è: per i Testimoni di Geova, quando è nato Gesù?
Anche qui, la risposta sorprende. Contrariamente alla tradizione cristiana che celebra la nascita il 25 dicembre, i Testimoni rifiutano categoricamente questa data.
Secondo loro, Gesù sarebbe nato in ottobre, basandosi su calcoli biblici, storici e astronomici legati al ministero pubblico e alla cronologia dei Vangeli.

Questo rifiuto ha implicazioni pratiche: i Testimoni non festeggiano il Natale, lo considerano una celebrazione di origine pagana, e invitano i loro membri a non parteciparvi in alcuna forma.

Capire quando è nato Gesù per i Testimoni di Geova significa entrare nel cuore della loro visione del tempo, della storia e della purezza dottrinale.

b) Il valore di un’analisi chiara e documentata

Conoscere chi è Gesù per i Testimoni di Geova non è solo un esercizio teologico: è un passo fondamentale per comprendere come funziona la loro fede, quali sono le radici delle loro convinzioni, e perché si differenziano così nettamente dal cristianesimo tradizionale.

Questa analisi è utile non solo per chi è curioso o in ricerca spirituale, ma anche per chi ha amici, parenti o conoscenti che fanno parte dell’organizzazione.
Spesso si tende a sottovalutare l’impatto di differenze dottrinali apparentemente piccole, senza rendersi conto che, nel caso dei Testimoni, si tratta di una struttura teologica completamente diversa.

Nel corso dell’articolo vedremo non solo come vedono Gesù, ma anche il suo ruolo nel piano divino, la sua identità preumana, la data della sua nascita secondo loro, e i punti di rottura con la visione cristiana tradizionale.

2. La natura di Gesù secondo i Testimoni di Geova

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a) Gesù non è Dio Onnipotente

i) Il rifiuto della Trinità

Uno degli aspetti più distintivi della dottrina dei Testimoni di Geova è il rifiuto assoluto del concetto di Trinità. Per loro, la Trinità è una dottrina di origine pagana, non supportata dalla Bibbia, e nata secoli dopo la morte di Cristo.
Secondo la loro interpretazione delle Scritture, Gesù non è Dio ma un essere creato. Lo Spirito Santo, inoltre, non è una persona divina, ma la forza attiva di Geova.

Questa posizione li pone in netto contrasto con tutte le principali denominazioni cristiane, per le quali Gesù è Dio fatto uomo, seconda Persona della Trinità.
Per i Testimoni, invece, Gesù è il Figlio di Dio, ma non Dio stesso.

ii) La distinzione tra Geova e Gesù

I Testimoni di Geova utilizzano il nome Geova per riferirsi al Padre celeste, distinto da Gesù. Secondo loro, la Bibbia fa chiaramente una distinzione tra i due:
Gesù prega Geova, obbedisce a Geova, e riceve potere da Geova, elementi che, nella loro logica, renderebbero impossibile considerarli la stessa entità.

Per questo motivo, chi è Gesù per i Testimoni di Geova? La risposta è chiara: un essere potente e glorioso, ma subordinato a Dio, non parte della Divinità.

b) Gesù come Figlio di Dio e primo creato

i) Arcangelo Michele: un’identificazione teologica

Una delle dottrine più singolari dei Testimoni di Geova è l’identificazione di Gesù con l’Arcangelo Michele. Secondo le loro pubblicazioni, Michele è il nome che Gesù aveva prima di venire sulla terra, e che ha riassunto dopo il suo ritorno in cielo.

Questa interpretazione si basa su testi come 1 Tessalonicesi 4:16 e Apocalisse 12:7, che secondo loro alluderebbero a Gesù come comandante degli eserciti celesti.
Nel loro sistema dottrinale, quindi, Gesù non è solo il Figlio di Dio, ma anche il primo essere creato e il più potente dopo Geova.

ii) Creatura subordinata e ubbidiente

Secondo la Torre di Guardia, Gesù è stato il primo e unico creato direttamente da Geova. Per mezzo di lui, tutte le altre cose furono create.
È il “Figlio primogenito”, colui che ha sempre fatto la volontà del Padre senza mai ribellarsi, neanche nei momenti più estremi.

Questo modello di sottomissione assoluta, spesso ripreso nelle adunanze e negli studi biblici, viene proposto come esempio per i fedeli: Gesù è il perfetto servitore, colui che ha rinunciato a tutto per eseguire i comandi del Padre.

3. Il ruolo di Gesù nel piano divino secondo i Testimoni di Geova

a) Il riscatto dell’umanità: la morte sulla “palo di tortura”

Per i Testimoni di Geova, Gesù è venuto sulla Terra con una missione chiara: offrire la sua vita come riscatto per l’umanità peccatrice. Tuttavia, anche in questo punto, la loro dottrina si distanzia da quella tradizionale.

Gesù non morì su una croce, ma su un “palo di tortura”, secondo la loro traduzione e interpretazione delle parole greche originali.
La croce, per loro, è un simbolo pagano che non dovrebbe essere venerato o utilizzato.

Il suo sacrificio, comunque, rimane centrale: secondo la dottrina, solo grazie alla sua morte perfetta è possibile sperare nella resurrezione e nella vita eterna nel Paradiso terrestre.

b) Re del Regno millenario dal 1914

Secondo i Testimoni, Gesù è stato intronizzato nel 1914 come Re invisibile del Regno di Dio. Questa data è fondamentale nella loro teologia, poiché segna l’inizio degli “ultimi giorni”.

Nonostante sia invisibile, Gesù ora governa dal cielo, ed è impegnato a separare i “giusti” dagli “ingiusti”.
Il suo regno sarà completamente manifestato dopo l’Armageddon, la battaglia finale tra le forze del bene e del male.

c) Mediatore, ma non per tutti

Un altro punto molto dibattuto è il fatto che Gesù, secondo la dottrina dei Testimoni di Geova, è mediatore solo per i 144.000 unti, non per tutta l’umanità.
Il resto dei fedeli (la “grande folla”) beneficia indirettamente del suo ruolo, ma non ha un rapporto diretto con lui come Mediatore del nuovo patto.

Questa dottrina è poco nota ai nuovi convertiti, ma costituisce una delle grandi differenze teologiche rispetto ad altre fedi cristiane, che vedono in Gesù il mediatore universale tra Dio e gli uomini.

4. Per i Testimoni di Geova, quando è nato Gesù?

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Uno degli aspetti meno conosciuti – ma significativi – della dottrina dei Testimoni di Geova riguarda la data di nascita di Gesù. Mentre la maggior parte dei cristiani celebra la natività il 25 dicembre, i Testimoni di Geova rifiutano radicalmente questa data, sia dal punto di vista storico che dottrinale.

a) Il rifiuto del 25 dicembre

Per i Testimoni di Geova, Gesù non è nato il 25 dicembre. Secondo le loro pubblicazioni ufficiali, questa data è di origine pagana, scelta dalla Chiesa nei primi secoli per sovrapporsi a festività solstiziali preesistenti, come il culto del Sole Invitto.

Non solo: ritengono incoerente che i pastori fossero nei campi di notte a dicembre, poiché in quella stagione in Israele le temperature sarebbero state troppo rigide.
Inoltre, fanno notare che la Bibbia non specifica alcuna data e che i cristiani del I secolo non festeggiavano affatto la nascita di Cristo.

Di conseguenza, i Testimoni di Geova non celebrano il Natale e considerano tale festività incompatibile con il vero cristianesimo.

b) La datazione al mese di ottobre

Secondo il calcolo cronologico basato sulla durata del ministero pubblico di Gesù (tre anni e mezzo), il battesimo di Gesù avvenne nell’autunno dell’anno 29 d.C.
Poiché egli avrebbe avuto circa 30 anni in quel momento, ne deducono che la sua nascita risalga all’autunno del 2 a.C., molto probabilmente nel mese di ottobre.

Questo mese viene accettato nei loro studi biblici come periodo più verosimile, anche se non viene mai indicata una data precisa.
La convinzione è che tale posizione rispetti sia la narrazione evangelica sia la coerenza con il calendario ebraico.

c) Motivi dottrinali e storici alla base della scelta

Il rifiuto del Natale non è solo una questione di cronologia, ma riflette una posizione ideologica ben precisa. Per i Testimoni di Geova, è fondamentale praticare un culto puro, libero da ogni contaminazione pagana o tradizione umana.

Celebrando la nascita di Gesù, si rischierebbe – secondo loro – di onorarlo in modo errato, distraendosi dal suo vero ruolo: quello di Salvatore e Re del Regno di Dio.

È anche per questo che, a differenza delle altre religioni cristiane, non danno particolare enfasi alla nascita di Gesù, ma si concentrano sulla sua morte (celebrata annualmente nella “Commemorazione”), ritenuta l’evento decisivo per la salvezza.

5. Differenze con il cristianesimo cattolico e protestante

Capire chi è Gesù per i Testimoni di Geova richiede necessariamente un confronto con le dottrine cristiane più diffuse. Solo così è possibile cogliere la portata delle differenze e l’unicità – talvolta controversa – delle loro credenze.

a) Natura divina e trinità

Nel cristianesimo cattolico e protestante, Gesù è Dio Figlio, parte della Trinità, eterno e onnipotente. È consustanziale al Padre e allo Spirito Santo.

I Testimoni, al contrario, negano la Trinità, ritenendola un’invenzione umana, priva di fondamento biblico. Per loro, Gesù non è Dio, ma il primo e più grande degli angeli, creato da Geova e totalmente subordinato a lui.

Questa differenza è fondamentale e rende inconciliabile la cristologia geovista con quella tradizionale.

b) Croce vs palo di tortura

Un’altra netta divergenza è rappresentata dal simbolo della croce. Per il cristiano tradizionale, la croce è simbolo di redenzione, sacrificio e amore.

I Testimoni, invece, rifiutano la croce e sostengono che Gesù morì su un “palo di tortura” (uno stauros verticale, secondo loro), ritenendo la croce un simbolo idolatrico di origine pagana.
Non la indossano, non la venerano e non la utilizzano nelle loro pubblicazioni.

c) Salvezza e ruolo di Gesù

Per i cristiani cattolici e protestanti, la salvezza è donata tramite la fede in Gesù, che è il Salvatore di tutti. Chiunque creda in lui, secondo il Nuovo Testamento, ha accesso alla grazia di Dio.

I Testimoni di Geova, invece, vedono Gesù come Mediatore solo per i 144.000 “unti”. Gli altri, definiti “grande folla”, devono ubbidire all’organizzazione e dimostrare la loro fede attraverso opere, predicazione, condotta e partecipazione regolare.
In questo modello, l’obbedienza alla Torre di Guardia è parte integrante della salvezza.

6. Esperienza personale: quando iniziai a farmi domande su chi fosse davvero Gesù

a) Gli insegnamenti ricevuti

Ricordo perfettamente i miei primi studi biblici con i Testimoni di Geova. L’atmosfera era cordiale, rassicurante, e tutto sembrava chiaro, logico, ben strutturato. Gesù veniva presentato come un modello perfetto, ma anche come un essere inferiore a Geova, uno “strumento” nella realizzazione del proposito divino.

Fin da subito mi venne insegnato che non era Dio, che non bisognava pregarlo, e che adorare Gesù era idolatria. Mi si diceva che era stato creato, che era l’Arcangelo Michele, e che il suo ruolo era principalmente quello di Re invisibile del Regno.
Io accettai tutto con entusiasmo e fiducia. A quei tempi, non mi ponevo domande: bastava obbedire, seguire l’organizzazione, ripetere ciò che mi veniva insegnato.

b) I primi dubbi leggendo i Vangeli

Fu proprio la lettura personale dei Vangeli a mettere in crisi quella visione rigida. Iniziai a notare particolari che non combaciavano con la narrazione ufficiale. Gesù si rivolgeva a Dio come Padre, ma parlava anche con autorità, perdonava i peccati, accettava adorazione, e diceva: “Chi ha visto me ha visto il Padre”.

Com’era possibile conciliare tutto questo con l’idea che fosse solo un angelo creato?

Un giorno, leggendo Giovanni 1:1 in una Bibbia non geovista, trovai la traduzione: “E la Parola era Dio”. Non “era un dio”, come mi era stato insegnato.
Da lì, iniziai un lungo percorso di ricerca, confronto tra diverse versioni bibliche, studi paralleli, letture proibite, che mi portarono a vedere Gesù con occhi nuovi.

c) La scoperta di un Gesù diverso, più libero, più umano

Quella crisi iniziale divenne un’opportunità. Man mano che leggevo, studiavo, riflettevo, scoprii un Gesù profondamente diverso da quello descritto nelle pubblicazioni della Torre di Guardia.

Non era un funzionario del cielo, un agente operativo del Regno. Era un uomo pieno di compassione, capace di ribellarsi ai formalismi religiosi, vicino agli emarginati, aperto al dialogo. Ma era anche misterioso, profondo, capace di parole che sembravano parlare direttamente al mio cuore.

Quella figura mi affascinava e mi metteva in discussione. Non era un’icona da adorare acriticamente, ma un compagno spirituale, un faro, una presenza viva e ispirante.

Da quel momento, capii che chi è Gesù per i Testimoni di Geova e chi è per me oggi sono due figure profondamente diverse. E ho sentito il bisogno di raccontarlo, anche attraverso i miei libri.

7. I miei libri per approfondire la visione dei Testimoni di Geova

a) Testicoli di Genova – Satira e dottrina sotto la lente dell’ironia

In questo libro, ho scelto un approccio originale e irriverente. “Testicoli di Genova” è una satira pungente, a tratti surreale, che racconta l’assurdità del mondo dei Testimoni di Geova attraverso episodi autobiografici, incontri surreali e riflessioni amare, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

Non è un libro contro le persone, ma contro il sistema, contro la rigidità di una religione che pretende obbedienza cieca e impone un pensiero unico. Con uno stile narrativo vivace, spesso grottesco, porto il lettore dentro situazioni tipiche del mondo geovista: le visite a domicilio, le adunanze, le comiche ossessioni per l’abbigliamento, i comitati giudiziari e la paura costante di “dispiacere a Geova”.

Il titolo è volutamente provocatorio, per rompere il silenzio e attrarre l’attenzione su un tema che troppo spesso viene affrontato con timidezza.
Se vuoi ridere, riflettere, e vedere la Torre di Guardia da un’angolazione completamente nuova, questo libro fa per te.

b) Testimoni di Geova e Bibbia – Una critica teologica documentata

Se il primo libro è ironico, questo è il suo complemento analitico.
Con “Testimoni di Geova e Bibbia”, ho voluto realizzare un testo serio, documentato, accurato, per rispondere con dati, versetti e fonti ufficiali a tutte le principali dottrine dei Testimoni.

Il libro affronta temi come la natura di Gesù, la questione del sangue, il concetto di “luce progressiva”, il 1914, il ruolo del Corpo Direttivo, la disassociazione, la neutralità politica e molto altro.
Ogni argomento è corredato da citazioni dalle pubblicazioni della Torre di Guardia, confrontate con i testi biblici originali e con l’interpretazione di altri studiosi cristiani.

Non si tratta di un attacco, ma di una riflessione critica, onesta e necessaria. Il mio obiettivo è offrire strumenti a chi vuole comprendere, dubitare, confrontare.
È un libro pensato sia per gli ex Testimoni che vogliono mettere ordine nei propri pensieri, sia per chi desidera capire davvero chi è Gesù per i Testimoni di Geova… e perché la loro versione è così diversa da quella dei Vangeli.

8. Conclusione: Gesù per i Testimoni di Geova è un altro Gesù?

a) Le implicazioni spirituali e culturali

Alla fine di questo lungo viaggio, sorge spontanea una domanda: Gesù, per i Testimoni di Geova, è davvero lo stesso Gesù dei Vangeli?
La risposta è complessa, ma importante. Le loro dottrine costruiscono una figura diversa: un essere subordinato, creato, che non riceve adorazione, che non salva direttamente ma solo per procura, che governa in cielo ma senza una relazione personale con ogni credente.

Si tratta, a tutti gli effetti, di un altro Gesù. Un Gesù funzionale alla struttura dell’organizzazione. Un Gesù svuotato della sua potenza divina, ma anche della sua umanità profonda.

Questa reinterpretazione ha grandi implicazioni spirituali, culturali e teologiche. Non si tratta di una semplice variazione dottrinale, ma di una visione alternativa del cristianesimo. Ed è giusto che chi si avvicina a questa religione ne sia consapevole.

b) L’invito a informarsi, confrontare, comprendere

In un’epoca di superficialità e slogan, informarsi è un atto di resistenza.
Questo articolo non vuole convincere nessuno, ma stimolare il pensiero critico. Vuole dare voce a chi, come me, ha avuto il coraggio di porsi domande, anche quando farlo significava perdere tutto.

Il mio invito è semplice: non accettare nulla per fede cieca. Leggi, confronta, studia.
Gesù – quello vero – non teme il confronto, non impone silenzio, non esige obbedienza assoluta. Ti invita a seguirlo con la mente aperta e il cuore libero.

E forse, solo allora, scoprirai anche tu un Gesù diverso. Più profondo. Più umano. Più vicino.

Foto Luca Catanoso

Luca Catanoso

Blogger e scrittore, autore di numerosi libri pubblicati su Amazon. Racconto storie emozionanti di animali, approfondisco tematiche di storia militare, sviluppo personale e molto altro ancora. La mia missione è ispirare, informare e coinvolgere attraverso la scrittura.

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