COMSUBIN Incursori: Storia, Ruolo e Missioni delle Forze Speciali

da | 11 Mar 2025 | Arruolamento, Esercito Italiano, Lavori da fare

Gli Incursori del COMSUBIN rappresentano l’élite operativa della Marina Militare Italiana, un reparto selezionatissimo noto per la sua estrema preparazione, segretezza e letalità. Il COMSUBIN, acronimo di Comando Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”, è da decenni una delle unità speciali più temute e rispettate a livello internazionale, protagonista silenzioso di operazioni complesse tanto in mare quanto sulla terraferma.

Indice

1. Introduzione

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a) Chi sono gli Incursori del COMSUBIN?

Gli Incursori sono operatori specializzati in azioni clandestine, assalti navali, sabotaggi e missioni di ricognizione in territori nemici. A differenza di altri reparti militari, il loro addestramento e impiego si concentra in ambienti marittimi, fluviali, lacustri e costieri, dove sono in grado di agire in modo invisibile, rapido e devastante. La loro capacità di infiltrazione tramite sommergibili, barchini, elicotteri o immersioni profonde li rende strumenti indispensabili nelle operazioni dove la sorpresa e la precisione sono vitali.

b) Il ruolo strategico nelle Forze Speciali della Marina Militare

Il COMSUBIN è il cuore pulsante delle operazioni speciali navali italiane. Oltre alla sua componente di Incursori (GOI – Gruppo Operativo Incursori), il comando include anche:

  • Il GOS (Gruppo Operativo Subacquei), esperti in attività di sminamento e interventi subacquei;
  • I Reparti di supporto logistico, tecnico e addestrativo, che permettono al COMSUBIN di essere completamente autonomo in fase di pianificazione e di esecuzione operativa.

Nel contesto delle Forze Armate italiane, il COMSUBIN svolge un ruolo centrale, non solo per la Marina Militare, ma anche nel quadro interforze del COFS (Comando Operativo Forze Speciali), collaborando strettamente con il 9º Reggimento Col Moschin, il 17º Stormo Incursori e il GIS dei Carabinieri.

c) Le principali missioni e operazioni segrete

Le operazioni degli Incursori sono spesso coperte dal massimo riserbo, ma si sa che il COMSUBIN è stato impiegato in numerose missioni critiche in teatri come:

  • Afghanistan, Iraq e Libano, in operazioni di controterrorismo e intelligence;
  • Mar Rosso, Golfo Persico e Mediterraneo Orientale, per il controllo di rotte navali e protezione di infrastrutture strategiche;
  • Operazioni antiterrorismo, liberazione ostaggi, sabotaggi marittimi e neutralizzazione di minacce sommerse, incluse missioni in contesti civili in cui è stato necessario agire con massima discrezione.

Gli operatori del COMSUBIN non solo operano in prima linea, ma sono spesso la prima risorsa militare schierata nei contesti di crisi, laddove è richiesta un’azione rapida, silenziosa e altamente qualificata. La loro presenza è tanto discreta quanto determinante, incarnando lo spirito più puro delle forze speciali moderne: invisibili, versatili, decisive.

2. Storia del COMSUBIN e degli Incursori

Il COMSUBIN ha radici profonde nella storia militare italiana e rappresenta la continuità e l’evoluzione dei gloriosi reparti incursori della Seconda Guerra Mondiale. Oggi è riconosciuto come uno dei reparti più completi, versatili ed efficienti nel panorama delle forze speciali europee, con una tradizione che unisce l’eroismo del passato alla tecnologia e alla strategia del presente.

a) Le origini del reparto e la sua evoluzione

i) Il legame con i reparti incursori della Seconda Guerra Mondiale

Le origini del COMSUBIN affondano nel leggendario 1º Reparto Mezzi d’Assalto della Regia Marina, attivo durante il secondo conflitto mondiale. Fu un’unità pionieristica, composta da uomini audaci come Luigi Durand de la Penne, Teseo Tesei e altri operatori specializzati nell’utilizzo dei siluri a lenta corsa (maiali) e dei barchini esplosivi, con cui compirono azioni audaci nei porti nemici.

Tra le imprese più celebri figura l’attacco alla base navale britannica di Alessandria d’Egitto nel 1941, che danneggiò gravemente le corazzate Valiant e Queen Elizabeth. Queste operazioni, spesso condotte in immersione o all’interno di porti nemici altamente difesi, segnarono l’inizio di un nuovo modo di concepire la guerra navale: rapido, silenzioso e devastante.

ii) La nascita ufficiale del COMSUBIN e la sua crescita

Dopo la guerra, le competenze acquisite furono valorizzate nella creazione del COMSUBIN nel 1952, istituito formalmente con il nome completo di Comando Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”, in onore dell’eroe caduto nel 1941 durante un’azione in porto.

Nel tempo, il COMSUBIN si è articolato in due anime operative:

  • Il GOS, Gruppo Operativo Subacquei, dedicato a operazioni di bonifica, interventi in ambienti sommersi e messa in sicurezza di ordigni navali;
  • Il GOI, Gruppo Operativo Incursori, che costituisce la componente d’assalto, specializzata in infiltrazione, sabotaggio, liberazione ostaggi, ricognizione avanzata e guerra non convenzionale.

Nel corso dei decenni, il reparto è passato da una dimensione prevalentemente sperimentale e marittima a un’autentica forza d’élite interforze, capace di operare in qualsiasi ambiente, dall’oceano alle aree urbane ad alta intensità di minaccia.

b) Il ruolo nelle operazioni moderne

i) Partecipazione a missioni NATO

Con l’evoluzione della geopolitica internazionale e l’ingresso dell’Italia nelle missioni NATO, il COMSUBIN ha assunto un ruolo sempre più centrale. Gli Incursori hanno preso parte a numerose operazioni internazionali, spesso coperte dal massimo riserbo, ma cruciali per la sicurezza nazionale e alleata.

Tra i teatri principali di intervento si annoverano:

  • Afghanistan e Iraq, dove hanno collaborato con forze statunitensi, britanniche e francesi in operazioni antiterrorismo, protezione VIP, recupero ostaggi e azioni dirette contro obiettivi strategici;
  • Mar Mediterraneo e Golfo di Aden, per la protezione del traffico marittimo da minacce terroristiche e pirateria, e per la sorveglianza di infrastrutture energetiche;
  • Libano e Balcani, in missioni di peacekeeping e stabilizzazione sotto mandato ONU e NATO.

ii) Infiltrazioni in scenari di guerra e anti-terrorismo

L’attività degli Incursori del COMSUBIN è contraddistinta da una capacità di infiltrazione avanzata, spesso silenziosa e profonda, in ambienti ad altissimo rischio. Grazie alla proiezione da sommergibili, mezzi subacquei e aerei, il reparto può raggiungere con estrema discrezione:

  • Installazioni nemiche strategiche, da neutralizzare con operazioni mirate;
  • Porti, piattaforme petrolifere o navi da liberare o mettere in sicurezza;
  • Obiettivi mobili o sensibili, localizzati tramite intelligence e colpiti con precisione chirurgica.

Molte di queste operazioni, benché non sempre divulgate al pubblico, hanno contribuito alla reputazione internazionale del COMSUBIN, che oggi viene considerato alla pari delle migliori unità speciali del mondo, come i Navy SEALs americani, lo SBS britannico o il Kampfschwimmer tedesco.

Il cammino del COMSUBIN, nato dalle ceneri eroiche dei suoi fondatori, è diventato un modello operativo per il presente e il futuro delle operazioni navali speciali.

3. Addestramento e selezione degli Incursori del COMSUBIN

Diventare un Incursore della Marina Militare è una delle sfide più estreme e selettive che un militare possa affrontare in Italia. L’accesso al GOI (Gruppo Operativo Incursori) del COMSUBIN richiede eccellenza fisica, mentale e morale, oltre a una dedizione assoluta alla missione. Il processo di selezione e addestramento non si limita a costruire soldati: plasma operatori d’élite capaci di agire in qualsiasi scenario operativo, sotto ogni tipo di pressione.

a) Come si diventa Incursore della Marina?

i) Requisiti di accesso: età, altezza e capacità fisiche

Per candidarsi al corso da Incursore del COMSUBIN è necessario far parte della Marina Militare Italiana come:

  • Volontario in ferma prefissata (VFP1 o VFP4);
  • Graduato, sottufficiale o ufficiale già in servizio.

I requisiti minimi includono:

  • Età preferibilmente inferiore ai 30 anni al momento della domanda;
  • Ottima condizione fisica: capacità di nuotare per lunghe distanze, resistenza nella corsa, forza muscolare e controllo del corpo in ambienti estremi;
  • Nessuna patologia o limitazione medica, soprattutto in ambito cardiaco, respiratorio e ortopedico.

Molto più che semplici parametri fisici, i candidati devono dimostrare determinazione, freddezza e spirito di sacrificio fin dalle prime fasi della selezione.

ii) Test psicologici e resistenza mentale

Oltre alle prove atletiche, i candidati vengono sottoposti a test psicologici e valutazioni attitudinali estremamente severe. Le selezioni sono progettate per mettere a dura prova:

  • La resilienza mentale;
  • La capacità di mantenere lucidità sotto pressione prolungata;
  • Il lavoro di squadra in condizioni di stress estremo;
  • La tenuta emotiva in situazioni di isolamento, fatica e rischio costante.

L’obiettivo è individuare personalità stabili, affidabili e capaci di affrontare il caos operativo con sangue freddo e capacità decisionale rapida.

b) Il percorso di addestramento

Il corso Incursori è articolato in moduli progressivi che durano oltre un anno, con un tasso di abbandono estremamente alto: solo una minima percentuale dei candidati arriva al brevetto finale.

i) Addestramento anfibio e operazioni subacquee

Una parte centrale del percorso riguarda le abilità anfibie, fiore all’occhiello degli Incursori. I candidati imparano a:

  • Effettuare infiltrazioni da mare a terra, con barchini, zattere e mezzi subacquei;
  • Utilizzare apparati respiratori a ossigeno chiuso per immersioni stealth;
  • Operare in ambienti portuali, costieri e fluviali, anche in condizioni notturne o con visibilità ridotta;
  • Navigare sott’acqua per chilometri trasportando armi, esplosivi o materiali di sabotaggio.

ii) Tecniche di combattimento ravvicinato e armi speciali

Il combattimento corpo a corpo e l’uso di armi sono parte fondamentale della formazione. Gli allievi apprendono:

  • Tecniche di CQB (Close Quarters Battle) per ingaggi in ambienti ristretti;
  • L’impiego di armi corte e lunghe, anche in condizioni estreme (sott’acqua, con guanti, al buio);
  • L’uso di esplosivi per demolizione o sabotaggio, sia contro mezzi navali che infrastrutture nemiche.

iii) Sopravvivenza in ambiente ostile

L’addestramento si conclude con moduli di SERE (Survival, Evasion, Resistance, Escape), in cui gli allievi devono:

  • Sopravvivere in ambiente ostile (montagna, deserto, giungla);
  • Evitare la cattura e resistere a interrogatori simulati;
  • Comunicare con basi amiche e pianificare l’esfiltrazione da zone nemiche.

Queste fasi sono tra le più dure, fisicamente e psicologicamente, e servono a trasformare un militare in un operatore d’élite capace di agire in piena autonomia e silenzio operativo.

c) Il brevetto da Incursore: il traguardo finale

Al termine del lungo e selettivo percorso, coloro che hanno dimostrato eccellenza assoluta ottengono il brevetto da Incursore della Marina Militare Italiana. Questo non è solo un riconoscimento formale: rappresenta l’ingresso effettivo nell’élite operativa del Paese.

Gli operatori del COMSUBIN diventano così parte di una tradizione gloriosa, ereditaria dei pionieri della guerra subacquea e moderna. Da quel momento in poi, saranno destinati a:

  • Operazioni segrete in contesti internazionali;
  • Collaborazioni con reparti stranieri (come Navy SEALs, SBS, GIGN);
  • Missioni ad altissimo rischio, spesso sconosciute all’opinione pubblica.

Diventare Incursore significa accettare una vita fuori dal comune, in cui l’addestramento non finisce mai, la preparazione è costante e ogni missione può fare la differenza tra la pace e il caos.

4. Missioni e operazioni del COMSUBIN

Il COMSUBIN, attraverso il suo braccio armato — il GOI (Gruppo Operativo Incursori) — è impiegato in una vasta gamma di operazioni militari speciali, spesso coperte dal massimo riserbo. La sua versatilità operativa, combinata con una formazione di altissimo livello, consente agli Incursori della Marina Militare di agire in teatri estremamente complessi, dall’ambiente subacqueo alle aree urbane ad alta intensità bellica, svolgendo un ruolo fondamentale nella sicurezza nazionale e nella stabilità internazionale.

a) Operazioni anfibie e infiltrazioni segrete

Gli Incursori del COMSUBIN sono specialisti nelle azioni anfibie e marittime, grazie alla loro formazione unica che combina capacità di nuoto operativo, immersione tattica, e infiltrazione da mezzi subacquei, navali o aerei.

i) Sabotaggio e neutralizzazione obiettivi strategici

Una delle missioni tipiche degli Incursori è il sabotaggio di infrastrutture militari o critiche: porti, navi, oleodotti marini, basi radar o impianti energetici. Gli operatori vengono infiltrati — spesso in piccoli team — per:

  • Piazzare esplosivi in modo preciso;
  • Interrompere le comunicazioni nemiche;
  • Colpire obiettivi ad alto valore tattico, senza lasciare traccia.

Queste azioni sono eseguite con tempismo chirurgico, a volte nottetempo, con il supporto di sommergibili o gommoni stealth, e spesso senza contatto diretto con le forze avversarie, grazie alla superiorità tecnologica e all’effetto sorpresa.

ii) Operazioni anti-terrorismo e di sicurezza internazionale

Il COMSUBIN è anche impiegato in interventi ad alto rischio in ambito anti-terrorismo, sia in Italia che all’estero. Queste missioni possono includere:

  • Liberazione ostaggi su navi, piattaforme o porti internazionali;
  • Interventi contro cellule terroristiche marittime o costiere;
  • Protezione di infrastrutture navali e portuali sensibili, come oleodotti, ambasciate, e traffico marittimo strategico.

Il reparto opera in stretto coordinamento con altre forze armate e agenzie di intelligence, garantendo interventi tempestivi e altamente professionali in scenari complessi, dove la rapidità d’azione e la riservatezza sono essenziali.

b) Collaborazioni con altre Forze Speciali

La complessità delle operazioni moderne ha reso fondamentale la cooperazione tra forze speciali interforze, e il COMSUBIN è spesso protagonista in missioni congiunte con altri reparti italiani e stranieri.

i) COMSUBIN e incursori dell’Esercito: differenze operative

Sebbene entrambi siano reparti d’élite, il COMSUBIN e il 9º Reggimento Col Moschin dell’Esercito hanno ruoli operativi distinti, complementari tra loro:

  • Il COMSUBIN opera in ambienti marittimi, costieri e subacquei, prediligendo l’infiltrazione stealth e l’azione diretta in ambito navale;
  • Il Col Moschin si muove principalmente in ambienti terrestri e si specializza in guerra non convenzionale, sabotaggio e operazioni dietro le linee.

In missioni congiunte, è comune che il COMSUBIN esegua la fase iniziale di infiltrazione via mare, mentre il Col Moschin sviluppa l’azione a terra. Questa sinergia è il risultato di anni di addestramento condiviso, interoperabilità e obiettivi comuni.

ii) Relazioni con unità d’élite straniere

Il prestigio internazionale del COMSUBIN ha facilitato collaborazioni frequenti con le principali unità speciali estere, tra cui:

  • U.S. Navy SEALs (Stati Uniti)
  • SBS – Special Boat Service (Regno Unito)
  • Commandos Marine (Francia)
  • Kampfschwimmer (Germania)

Attraverso esercitazioni congiunte, corsi di aggiornamento e operazioni reali, gli Incursori italiani hanno consolidato un’invidiabile reputazione, dimostrando capacità operative paragonabili a quelle delle migliori forze speciali al mondo.

In scenari NATO, i team del COMSUBIN vengono impiegati come elementi strategici per la proiezione avanzata, grazie alla loro autonomia, precisione e versatilità. In tempo di pace, invece, partecipano a missioni di prevenzione e dissuasione, rafforzando la sicurezza dei confini marittimi italiani e degli alleati.

Il COMSUBIN non è solo un reparto militare: è uno strumento strategico della Repubblica Italiana, capace di intervenire silenziosamente ovunque nel mondo. La sua efficacia risiede nella capacità di agire prima, meglio e in segreto, portando a termine missioni impossibili agli occhi di qualunque forza convenzionale.

5. Equipaggiamento e tecnologie avanzate

a) Le armi e l’equipaggiamento da incursore

Gli Incursori del COMSUBIN dispongono di equipaggiamento all’avanguardia, studiato per operare in condizioni estreme, sia in ambiente marittimo che terrestre. Il vestiario tattico è realizzato con materiali leggeri, traspiranti e impermeabili, mentre le dotazioni personali sono progettate per garantire massima silenziosità e rapidità di utilizzo.

Le armi in dotazione includono:

  • Beretta ARX160: fucile d’assalto modulare, affidabile anche in ambienti umidi o sabbiosi.
  • HK MP5 e MP7: mitragliette compatte ideali per operazioni CQB (Close Quarters Battle).
  • Fucili di precisione come lo Steyr SSG 69 o l’Accuracy International AX, utilizzati dai tiratori scelti per neutralizzare obiettivi da lunga distanza.
  • Armi corte come la Beretta PX4 Storm o la Glock 17, fondamentali per il combattimento ravvicinato.

Oltre alle armi, ogni Incursore è equipaggiato con:

  • Visori notturni e termici per operazioni in assenza di luce.
  • Maschere subacquee a circuito chiuso, ideali per immersioni stealth.
  • Esplosivi da demolizione, già preconfigurati per sabotaggi di precisione.
  • Coltelli tattici e strumenti multifunzione, indispensabili in ambienti ostili.

Questa dotazione, unita alla capacità di agire in silenzio e in piccoli gruppi autonomi, rende ogni operatore del COMSUBIN altamente letale, versatile e invisibile fino al momento dell’azione.

b) L’uso della tecnologia nelle operazioni speciali

Il COMSUBIN integra le più moderne tecnologie militari nei suoi protocolli operativi. Gli operatori ricevono formazione sull’uso di:

  • Droni tattici per la ricognizione, il monitoraggio e il targeting.
  • Sistemi GPS crittografati e dispositivi di comunicazione satellitare resistenti alle interferenze.
  • Tecnologie subacquee avanzate, come scooter da immersione, sonar portatili e veicoli subacquei a controllo remoto (ROV).
  • Software per la pianificazione e simulazione delle missioni, con scenari tridimensionali realistici.

Durante le operazioni, i team possono trasmettere in tempo reale immagini e dati sensibili a centri di comando nazionali o alleati, assicurando una gestione coordinata degli obiettivi strategici.

6. Il COMSUBIN rispetto ad altre Forze Speciali

a) Differenze con il GOI e il 9º Reggimento Col Moschin

Spesso si tende a considerare il COMSUBIN come equivalente al GOI, ma in realtà il GOI (Gruppo Operativo Incursori) è una sottounità del COMSUBIN stesso, costituita dagli operatori incursori propriamente detti. L’intero COMSUBIN comprende invece anche altre componenti, come gli operatori subacquei SDI, i palombari, e la componente logistica e addestrativa.

Confrontandolo con il 9º Reggimento Col Moschin dell’Esercito, emergono chiare differenze:

  • Il Col Moschin è focalizzato su guerra non convenzionale terrestre, azioni dietro le linee e infiltrazioni aeree;
  • Il COMSUBIN si specializza in infiltrazioni navali e costiere, operazioni subacquee, sabotaggi e assalti da mare.

In operazioni interforze, spesso le due unità collaborano: il COMSUBIN gestisce l’avvicinamento da mare, mentre il Col Moschin agisce nell’entroterra.

b) Il confronto con le unità speciali internazionali

Il COMSUBIN è da anni riconosciuto tra le migliori forze speciali a livello mondiale, al pari di:

  • US Navy SEALs (USA)
  • SBS – Special Boat Service (UK)
  • Commandos Marine (Francia)
  • KSK e Kampfschwimmer (Germania)

Ciò che distingue il COMSUBIN è la storica esperienza nella guerra subacquea, unita alla capacità di agire sia in ambito marittimo che terrestre. Le esercitazioni congiunte con questi reparti internazionali hanno dimostrato l’alto livello di interoperabilità e professionalità dei nostri incursori.

7. Conclusione

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a) Il futuro degli Incursori della Marina Militare

Nel contesto delle guerre moderne, caratterizzate da conflitti asimmetrici, minacce ibride e necessità di interventi chirurgici, il COMSUBIN continuerà a ricoprire un ruolo fondamentale nella difesa degli interessi strategici italiani e nella sicurezza globale.

La formazione continua, l’adattabilità e l’investimento costante in tecnologie di punta rendono il reparto pronto ad affrontare nuove sfide, sia sul fronte interno che internazionale.

b) L’importanza del COMSUBIN nelle operazioni speciali

Gli Incursori del COMSUBIN rappresentano l’élite della Marina Militare, un reparto silenzioso, preciso e letale. Il loro impiego consente alla Difesa italiana di:

  • Condurre operazioni ad alto rischio senza dispiegamento di truppe convenzionali;
  • Neutralizzare minacce strategiche con infiltrazioni discrete e mirate;
  • Offrire supporto alle alleanze NATO con capacità uniche nel panorama europeo.

In un mondo dove la rapidità, la segretezza e la flessibilità sono determinanti, il COMSUBIN si conferma come una delle punte di diamante della Difesa italiana.

 

Foto Luca Catanoso

Luca Catanoso

Blogger e scrittore, autore di numerosi libri pubblicati su Amazon. Racconto storie emozionanti di animali, approfondisco tematiche di storia militare, sviluppo personale e molto altro ancora. La mia missione è ispirare, informare e coinvolgere attraverso la scrittura.

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