Chi osserva i Testimoni di Geova da fuori vede un’organizzazione apparentemente armoniosa, ordinata, unita nel pensiero e nell’azione.
Ma pochi sanno che dietro quella coerenza esteriore si cela un sistema fortemente centralizzato, retto da un numero molto ristretto di uomini: il Corpo Direttivo.
Chi comanda davvero i Testimoni di Geova?
Come viene gestita la loro gerarchia interna?
E soprattutto: quanto margine di libertà ha un singolo fedele nel prendere decisioni spirituali?
Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova non è solo un gruppo di riferimento. È l’autorità suprema e indiscussa che guida, interpreta, decide e — di fatto — controlla.
1. Introduzione: dietro ogni religione, un potere centrale
A differenza di altre religioni cristiane che lasciano spazio al confronto dottrinale o alla libera interpretazione, i Testimoni di Geova credono che Geova Dio comunichi oggi attraverso un solo “canale”: il Corpo Direttivo.
Composto da un piccolo gruppo di uomini (tutti maschi, tutti Testimoni da lungo corso), questo organismo risiede a Warwick, negli Stati Uniti, ed esercita il completo controllo sulla dottrina, sulla morale, sull’organizzazione e persino sulla vita quotidiana dei fedeli.
In questo articolo vedremo:
- cos’è davvero il Corpo Direttivo, come nasce e come funziona;
- chi comanda i Testimoni di Geova e con quali strumenti;
- la gerarchia interna, dal vertice fino al semplice proclamatore;
- e infine, cosa significa vivere in una struttura dove non è la Bibbia a contare… ma chi la interpreta.
2. Cos’è il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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a) Definizione e ruolo ufficiale
Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova è definito dall’organizzazione stessa come “il piccolo gruppo di fratelli unti che prende le decisioni spirituali e organizzative per l’intera congregazione mondiale”.
In pratica, è il vertice assoluto dell’intera religione.
Questo gruppo ha il compito di:
- stabilire le dottrine ufficiali;
- supervisionare le pubblicazioni della Watchtower;
- definire la condotta morale accettabile;
- e dirigere l’opera di predicazione mondiale.
Secondo i Testimoni di Geova, il Corpo Direttivo riceve la guida di Geova tramite lo Spirito Santo, anche se non è considerato “ispirato” nel senso biblico. Tuttavia, le sue direttive sono da considerarsi vincolanti per tutti i fedeli.
b) Sede, membri e autorità spirituale
Il Corpo Direttivo ha sede a Warwick, nello stato di New York, presso il quartier generale della Watchtower Bible and Tract Society.
I membri sono tutti uomini, scelti tra coloro che affermano di avere la “chiamata celeste” e che si distinguono per fedeltà e obbedienza all’organizzazione.
Attualmente il numero dei membri varia (solitamente tra 7 e 9), e non è previsto alcun processo democratico di selezione o verifica. Le decisioni vengono prese all’interno del gruppo, in modo riservato e unanime.
Ai membri del Corpo Direttivo è riconosciuto un potere spirituale, morale e organizzativo illimitato. Non esiste un’autorità superiore sulla Terra che possa contraddirli.
c) Il concetto di “canale di Geova sulla Terra”
Una delle dottrine chiave è che Geova Dio ha oggi un unico “canale” attraverso cui comunica con l’umanità, e questo canale è appunto il Corpo Direttivo.
Questa idea viene spesso ribadita nelle pubblicazioni ufficiali con frasi come:
- “Geova guida il suo popolo attraverso il suo canale visibile”
- “Il Corpo Direttivo è lo schiavo fedele e discreto che distribuisce il cibo spirituale”
In pratica, contestare il Corpo Direttivo equivale a disobbedire a Dio.
Questo dogma giustifica la totale fedeltà richiesta, anche quando le direttive cambiano nel tempo (attraverso la cosiddetta “verità progressiva”).
3. Chi comanda i Testimoni di Geova?
a) Il potere assoluto del Corpo Direttivo
La risposta alla domanda “chi comanda i Testimoni di Geova?” è semplice: comanda il Corpo Direttivo.
Tutte le decisioni — teologiche, organizzative, disciplinari — partono da questo gruppo ristretto di uomini, senza possibilità di appello o revisione dal basso.
Il potere è tale da influenzare direttamente:
- le scelte mediche (es. trasfusioni);
- le relazioni familiari (es. ostracismo);
- la carriera e il tempo libero;
- persino il linguaggio e la terminologia usata dai fedeli.
Non esistono organi indipendenti di controllo. Tutto ciò che il Corpo Direttivo stabilisce viene recepito come verità spirituale da 8 milioni di persone nel mondo.
b) Assenza di voto, democrazia o consultazione
Nel sistema dei Testimoni di Geova, non esiste alcuna forma di democrazia interna.
I fedeli non possono votare, proporre riforme o eleggere rappresentanti.
Non esistono sinodi, assemblee deliberative o incontri di confronto dottrinale.
La linea dottrinale è calata dall’alto, e i proclamatore possono solo accettarla, applicarla e difenderla.
Anche in caso di dubbi o disaccordi, non c’è spazio per la discussione libera. Il dissenso viene visto come pericolo spirituale.
c) La figura dell’anziano: esecutore, non decisore
Molti, da fuori, pensano che siano gli “anziani” a comandare localmente. Ma in realtà, gli anziani sono semplici esecutori delle direttive centrali.
Ricevono lettere periodiche dalla sede mondiale con istruzioni dettagliate su:
- come gestire i casi di “peccato”;
- come tenere le adunanze;
- cosa dire durante le visite pastorali;
- come condurre i comitati giudiziari.
Non prendono decisioni autonome, ma applicano le linee guida imposte dal Corpo Direttivo.
In questo senso, la loro autorità è funzionale e subordinata, mai originaria.
4. Gerarchia dei Testimoni di Geova
Testimoni di Geova e Bibbia: Setta o Vera Religione?
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a) Dal Corpo Direttivo alla base: la struttura a cascata
L’intera organizzazione dei Testimoni di Geova è costruita su un modello piramidale estremamente rigido.
Alla sommità c’è il Corpo Direttivo, l’unica fonte di verità dottrinale e direttiva. Da lì, le istruzioni scendono a cascata verso:
- la sede mondiale (Betel),
- i comitati di filiale (nazionali),
- i sorveglianti di circoscrizione (itineranti),
- gli anziani locali (nelle singole congregazioni),
- e infine i proclamatori, cioè i semplici fedeli.
Ogni livello ha il dovere di ubbidire a quello superiore, senza autonomia dottrinale o interpretativa.
L’obbedienza non è solo auspicata: è sinonimo di spiritualità.
b) Circuiti, sorveglianti e anziani
Le congregazioni locali sono raggruppate in “circuiti”, supervisionati da sorveglianti viaggianti.
Questi uomini girano regolarmente tra le congregazioni, controllano il lavoro degli anziani e verificano il grado di ubbidienza ai dettami della Sede.
Gli anziani, pur con autorità locale, non decidono nulla di propria iniziativa.
Ricevono istruzioni dalla Betel tramite lettere riservate e devono attenersi a ogni indicazione. Anche per questioni personali — come la gestione di un comportamento “non appropriato” — esistono protocolli predefiniti.
Nessuno, in questa catena, può reinterpretare o dissentire apertamente. Il sistema è chiuso, gerarchico, verticale.
c) Il ruolo subordinato delle donne
Le donne, nei Testimoni di Geova, non hanno alcun ruolo decisionale nella gerarchia.
Non possono:
- diventare anziane;
- partecipare a comitati giudiziari;
- guidare studi pubblici;
- insegnare ad altri adulti uomini.
Anche nei ruoli pratici, come la predicazione o l’insegnamento ai bambini, devono coprirsi il capo se c’è un uomo battezzato presente.
In definitiva, le donne possono solo sostenere, obbedire, assistere.
Una posizione che, secondo l’organizzazione, riflette “l’ordine stabilito da Dio”.
5. Le decisioni imposte: come funziona davvero il potere
a) Le direttive: obbligatorie anche se non ispirate
La dottrina ufficiale afferma che il Corpo Direttivo non è ispirato da Dio, ma solo “guidato dallo Spirito Santo”.
Eppure, le sue decisioni sono obbligatorie per tutti i fedeli.
Anche quando le direttive cambiano (succede spesso), la fedeltà alla nuova versione è richiesta immediatamente.
Chi non si adegua rischia ammonimenti, perdita di incarichi… o l’espulsione.
La “verità” è considerata progressiva, ma l’obbedienza deve essere immediata e totale.
b) L’infallibilità pratica: chi dissente è fuori
Ufficialmente, il Corpo Direttivo può sbagliare. Ma nella pratica, non può essere contestato.
Qualsiasi critica, anche rispettosa, è considerata:
- segno di orgoglio;
- mancanza di fede;
- o addirittura apostasia.
Non c’è spazio per il pensiero autonomo, nemmeno se basato sulla Bibbia.
Il principio è chiaro: la verità la stabilisce il Corpo Direttivo, non la tua coscienza.
c) La gestione del dissenso e l’ostracismo
Chi solleva dubbi, propone interpretazioni personali o rifiuta di applicare certe direttive può essere sottoposto a comitato giudiziario.
In caso di “apostasia” o disobbedienza grave, si viene disassociati.
La conseguenza più temuta? L’ostracismo totale.
Familiari, amici, fratelli di congregazione non possono più salutarti, parlarti o frequentarti. Anche solo un “ciao” può essere considerato un tradimento verso Geova.
In questo modo, il dissenso viene dissuaso non con argomenti, ma con la paura della solitudine.
6. Il lato meno noto del Corpo Direttivo: lusso, privilegi e discrepanze
Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova si presenta al pubblico come un gruppo di uomini modesti, umili servitori di Dio. Tuttavia, non mancano voci, testimonianze e documentazioni che mettono in luce un aspetto molto meno conosciuto del loro stile di vita: il lusso sommerso, gli immobili esclusivi, e l’apparente incoerenza con i princìpi di semplicità predicati ai fedeli. Di seguito approfondiamo tre aspetti emblematici: orologi di lusso, ville di prestigio e privilegi non accessibili al Testimone medio.
a) Il caso dei Rolex: orologi da migliaia di euro al polso di chi predica l’umiltà
Tra i temi più discussi nelle comunità di ex Testimoni e nei forum critici, spiccano le foto e le segnalazioni riguardanti membri del Corpo Direttivo che indossano Rolex, ed altri orologi di lusso dal valore di svariate migliaia di euro. Queste immagini hanno suscitato un’ondata di indignazione, soprattutto tra i fedeli che vivono con sacrificio e rinunce economiche, spesso impegnati nel volontariato per la sede centrale o per le opere di predicazione, senza ricevere alcuna retribuzione.
L’organizzazione predica la sobrietà, la modestia e la semplicità di vita, scoraggiando l’ostentazione e l’attaccamento ai beni materiali. Tuttavia, l’evidenza di oggetti di lusso portati da chi guida spiritualmente milioni di persone solleva interrogativi profondi: è coerente predicare l’umiltà e vivere in modo tanto privilegiato? Se l’immagine ha valore simbolico, cosa rappresenta davvero un Rolex al polso di chi si proclama guida spirituale del “popolo di Dio”?
b) Le ville del Corpo Direttivo: residenze private lontane dalla realtà dei fedeli
Oltre agli orologi, un altro tema ricorrente è la questione delle ville del Corpo Direttivo. Mentre ai fedeli si consiglia di vivere con poco, evitare i mutui, non cercare il lusso, e dedicare il proprio tempo e risorse all’opera di predicazione, i membri del Corpo Direttivo – secondo numerose fonti e testimonianze – risiederebbero in proprietà spaziose, ben arredate e situate in contesti esclusivi.
Queste residenze, spesso all’interno o nei pressi dei Betel (le sedi centrali dell’organizzazione), garantiscono un elevato standard abitativo, completo di assistenza, sicurezza, pulizie e pasti. Il contrasto tra lo stile di vita di questi leader religiosi e quello del Testimone medio – che può faticare a pagare l’affitto o a fare la spesa – risulta stridente e alimenta un senso di disillusione, soprattutto tra coloro che hanno dedicato la vita all’organizzazione senza chiedere nulla in cambio.
c) Privilegi nascosti e discrepanze: tra austerità predicata e comfort praticato
Non si tratta solo di Rolex o ville. Il vero tema è il sistema di privilegi strutturali che circonda il Corpo Direttivo: viaggi in prima classe, cliniche private, pasti preparati da altri, autisti dedicati e assenza di preoccupazioni economiche. Tutto questo avviene mentre i membri ordinari della congregazione fanno sacrifici reali per contribuire con donazioni volontarie, lavoro gratuito nei cantieri e ore spese in predicazione.
Il messaggio pubblico è chiaro: si tratta di uomini semplici, spirituali, che vivono con ciò che è strettamente necessario. Ma chi conosce da vicino i meccanismi interni sa che questa narrativa è fortemente idealizzata. È lecito, allora, domandarsi: quanto di ciò che viene predicato è vissuto realmente? Dove finisce l’imitazione di Cristo e inizia la costruzione di un’élite religiosa?
7. Aggiornamento sul Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova: cosa sta succedendo davvero?
Negli ultimi anni, il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova ha subito diversi cambiamenti, alcuni dei quali passati sotto silenzio o annunciati con formule estremamente vaghe. Questo ha generato numerose domande, sia tra i membri attivi dell’organizzazione che tra gli ex aderenti o semplici osservatori.
In un contesto dove la trasparenza è limitata e ogni comunicazione ufficiale è attentamente filtrata, gli aggiornamenti sul Corpo Direttivo assumono un’importanza cruciale. Chi lo compone? Perché alcuni ne escono? Come vengono presentate (o nascoste) certe decisioni ai fedeli?
a) Ex membri del Corpo Direttivo: quando l’uscita solleva più domande che risposte
Non capita spesso che un membro del Corpo Direttivo venga rimosso, ma quando succede, l’evento è gestito con estrema cautela comunicativa. Non ci sono conferenze stampa, comunicati ufficiali espliciti o spiegazioni chiare. Al massimo, una breve nota all’interno di una trasmissione JW Broadcasting o un silenzio assoluto seguito da aggiornamenti impliciti nei materiali stampati.
Gli ex membri del Corpo Direttivo vengono “cancellati” senza spiegazioni pubbliche, come se non fossero mai esistiti. Questo approccio ha sollevato molte critiche tra gli ex Testimoni, che vedono in questa dinamica un evidente meccanismo di controllo narrativo. Alcuni si chiedono: chi vigila sui vigilanti spirituali? Perché non si può sapere cosa ha causato certe rimozioni?
i) Anthony Morris rimosso dal Corpo Direttivo: il caso che ha fatto discutere
Nel 2023, Anthony Morris III, uno dei volti più riconoscibili del Corpo Direttivo, è stato ufficialmente rimosso dal suo incarico. La notizia è arrivata senza alcun dettaglio, con una nota secca pubblicata sul sito ufficiale jw.org, in cui si annunciava che “non fa più parte del Corpo Direttivo”, senza menzionare motivazioni o spiegazioni.
Il fatto che Anthony Morris è stato rimosso dal Corpo Direttivo rappresenta un evento che ha generato una serie di speculazioni nel mondo exJW e su diversi forum internazionali, soprattutto per via della figura molto pubblica di Morris, noto per i suoi discorsi infuocati, le sue prese di posizione rigide e il suo stile molto personale nel comunicare.
Il silenzio attorno alla sua uscita ha alimentato teorie: problemi di salute? Disaccordi dottrinali? Scandali interni? L’organizzazione non ha fornito alcuna risposta, lasciando i membri nell’incertezza e obbligandoli, ancora una volta, ad accettare tutto senza fare domande.
8. Esperienza personale dell’autore
a) Quando capii che la Bibbia non bastava più, contava solo chi la interpretava
Quando mi avvicinai ai Testimoni di Geova, lo feci per amore della Bibbia.
Pensavo di aver trovato una comunità che metteva davvero le Scritture al centro.
Ma col tempo iniziai a notare qualcosa: le stesse Scritture erano secondarie rispetto a ciò che diceva il Corpo Direttivo.
Se un versetto sembrava dire A, ma la Torre di Guardia spiegava B… bisognava accettare B. Punto.
La Bibbia non poteva mai “correggere” l’organizzazione. Al contrario: dovevi piegarla per adattarla alla sua interpretazione.
Fu in quel momento che capii: non era più questione di fede. Era questione di autorità.
9. Libri consigliati per approfondire
a) Testicoli di Genova: Cronache tragicomiche dal mondo delle visite a domicilio
Un racconto ironico e tagliente, ma anche profondamente autentico, su ciò che significa vivere da dentro l’organizzazione.
Attraverso episodi di predicazione, comitati giudiziari e assurdità quotidiane, questo romanzo rivela le dinamiche invisibili di potere che regolano la vita di un Testimone di Geova.
Il Corpo Direttivo è sempre sullo sfondo, ma influente in ogni scena, come un regista invisibile che muove i fili.
Un libro ideale per chi vuole comprendere il sistema senza perdere il sorriso.
b) Testimoni di Geova e Bibbia: Setta o Vera Religione?
Un saggio chiaro, documentato e diretto, che analizza con precisione le dottrine ufficiali, le pratiche organizzative e la struttura del potere geovista.
Una sezione interamente dedicata al Corpo Direttivo spiega in dettaglio come funziona, come si è evoluto e quali sono le implicazioni sulla libertà di pensiero dei fedeli.
Consigliato a chi desidera esaminare criticamente l’autorità religiosa con strumenti logici e documentali, senza filtri.
10. Conclusione
a) Una struttura piramidale con un vertice indiscusso
Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova non è un semplice comitato: è il cuore pulsante e la mente centrale dell’intera organizzazione.
Tutte le decisioni passano da lì. Nessuna interpretazione è valida senza il loro timbro.
Ogni membro dell’organizzazione, dal più anziano al più giovane, è chiamato a ubbidire senza discutere.
Non si tratta solo di fede, ma di struttura. Di controllo. Di potere.
b) Capire chi comanda per capire davvero come funziona il sistema
Spesso si giudica una religione dai suoi fedeli: se sono gentili, se sono ordinati, se sembrano sinceri.
Ma per comprendere davvero una realtà come quella dei Testimoni di Geova, bisogna guardare più in alto.
Capire chi prende le decisioni. Come vengono trasmesse. Cosa succede a chi disobbedisce.
Perché senza sapere chi comanda, non si può capire nemmeno quanto, davvero, un Testimone è libero.
Ora non mi resta che augurarti buona permanenza su Soldionline.biz!
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