Il GIS (Gruppo di Intervento Speciale) è l’unità d’élite dell’Arma dei Carabinieri, specializzata in operazioni ad alto rischio come interventi antiterrorismo, liberazione ostaggi, irruzioni in scenari critici e supporto a operazioni militari sia in Italia sia all’estero. Nato per rispondere a minacce non convenzionali, il GIS rappresenta una forza tattica estremamente preparata, in grado di agire in contesti urbani, rurali o all’interno di strutture complesse, dove la rapidità e la precisione dell’intervento sono essenziali.
1. Introduzione
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L’unità è composta da militari scelti e altamente addestrati che operano in piccoli team, spesso con equipaggiamenti sofisticati e tecnologie all’avanguardia. I suoi membri sono pronti a intervenire in qualsiasi momento per neutralizzare minacce armate, garantire la sicurezza di personalità e infrastrutture sensibili, e proteggere gli interessi nazionali in scenari estremi.
b) Differenze tra il GIS e le altre forze speciali italiane
Il GIS si distingue dalle altre forze speciali italiane per la sua natura interforze ma con radicamento nell’Arma dei Carabinieri, un corpo militare con funzioni anche di polizia. A differenza di unità come il 9º Reggimento Col Moschin (Esercito), il COMSUBIN (Marina Militare) o il 17º Stormo Incursori (Aeronautica), che operano prevalentemente in ambito militare, il GIS è una forza speciale ibrida, capace di agire sia in scenari militari sia in contesti civili, spesso in supporto diretto a operazioni di sicurezza interna.
Questa doppia vocazione consente al GIS di avere una versatilità superiore in missioni che richiedono operazioni chirurgiche in ambiente urbano, spesso in sinergia con la Polizia di Stato e altre forze dell’ordine.
c) Il GIS nel contesto delle unità d’élite internazionali
Nel panorama delle forze speciali mondiali, il GIS è ampiamente riconosciuto per il suo livello di professionalità, addestramento e capacità operativa. È regolarmente coinvolto in esercitazioni con reparti d’élite internazionali come il GIGN (Francia), il SAS (Regno Unito) e la Delta Force (USA). La sua presenza nei teatri operativi globali e la partecipazione a missioni internazionali in ambito NATO, ONU ed EUFOR lo rendono un partner affidabile per le operazioni multilaterali.
Il GIS rappresenta quindi una risorsa strategica per l’Italia non solo in ambito interno, ma anche nella proiezione della sua forza in scenari internazionali complessi, dove l’intervento rapido e preciso di un’unità altamente qualificata può fare la differenza.
2. Storia del GIS Carabinieri
a) Le origini e la fondazione dell’unità
i) La creazione negli anni ‘70 per il contrasto al terrorismo
Il GIS fu ufficialmente fondato nel 1978, in un periodo storico particolarmente difficile per l’Italia, segnato dall’ondata di terrorismo interno nota come “Anni di Piombo”. Dopo episodi drammatici come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, lo Stato italiano comprese l’urgenza di creare un reparto specializzato in grado di affrontare situazioni eccezionali, come sequestri di persona, attentati e minacce armate su larga scala.
Il modello di riferimento fu quello di unità speciali europee già operative all’epoca, come il GSG9 tedesco o il GIGN francese. Il GIS nacque come risposta operativa concreta alla necessità di un reparto antiterrorismo ad altissima specializzazione, integrato nell’Arma dei Carabinieri ma con funzioni di intervento tattico a livello nazionale.
ii) Evoluzione e crescita dell’unità nel tempo
Con il passare degli anni, il GIS ha visto un progressivo ampliamento delle sue competenze e missioni. Da reparto nato esclusivamente per contrastare il terrorismo interno, è diventato una forza polivalente, capace di operare anche in contesti internazionali, in zone di guerra e nelle missioni di peacekeeping. La sua struttura organizzativa è stata rafforzata e modernizzata, includendo sezioni dedicate a compiti specifici come sniper team, tiratori scelti, irruzioni veloci, esplosivisti e operatori subacquei.
L’unità ha beneficiato di investimenti significativi in termini di addestramento, tecnologie e logistica, consolidando la propria reputazione anche fuori dai confini italiani. Oggi, il GIS è considerato un reparto di riferimento all’interno dell’EU ATLAS Network, la rete europea delle forze speciali di polizia.
b) Le missioni storiche più importanti
i) Operazioni contro il terrorismo
Tra le missioni storiche più significative, spiccano gli interventi contro il terrorismo interno negli anni ‘80 e ‘90, che portarono alla cattura di pericolosi membri di organizzazioni sovversive. Il GIS è intervenuto in operazioni complesse per la liberazione di ostaggi, per la neutralizzazione di minacce armate e per l’arresto di latitanti estremamente pericolosi.
Con l’emergere della minaccia jihadista nel nuovo millennio, il GIS ha ampliato ulteriormente il proprio raggio d’azione, divenendo parte integrante del dispositivo di risposta rapida in caso di attacchi terroristici sul territorio nazionale.
ii) Interventi a livello nazionale e internazionale
Oltre ai compiti in ambito nazionale, il GIS è stato dispiegato all’estero in teatri operativi come Afghanistan, Iraq, Kosovo e Libano, collaborando con altri reparti italiani e forze speciali alleate. In questi scenari, ha svolto compiti di protezione di infrastrutture, bonifica di edifici, scorta VIP e supporto a missioni NATO ed ONU.
La presenza del GIS all’estero ha spesso rappresentato un valore aggiunto in termini di rapidità d’intervento, capacità tattica e affidabilità operativa, consolidando il prestigio dell’Italia nel campo delle operazioni speciali.
3. Addestramento e Specializzazione
a) Come si diventa un operatore del GIS?
Diventare un operatore del GIS rappresenta uno dei traguardi più ambiziosi per un carabiniere. L’accesso all’unità è riservato esclusivamente al personale interno dell’Arma, in possesso di comprovate qualità fisiche, psicologiche e morali. Non esiste un concorso aperto al pubblico: si accede al GIS solo dopo un percorso interno, e superando una durissima selezione.
i) Requisiti per l’accesso
I requisiti fondamentali per accedere alla selezione del GIS includono:
- Appartenenza all’Arma dei Carabinieri con almeno due anni di servizio effettivo
- Ottima forma fisica certificata da visite mediche specifiche
- Assenza di condanne o procedimenti disciplinari
- Elevata motivazione e disponibilità a operare in contesti ad altissimo rischio
Il candidato deve dimostrare una resistenza psicologica non comune, un’eccellente capacità decisionale e autocontrollo in situazioni di forte stress, oltre alla predisposizione naturale al lavoro di squadra.
ii) Selezione e prove fisiche
La fase di selezione è estremamente selettiva. Le prove fisiche includono:
- Corsa su lunga e breve distanza
- Nuoto e apnea prolungata
- Trazioni, piegamenti e addominali con alti standard quantitativi
- Percorsi a ostacoli e prove di resistenza sotto carico
- Simulazioni operative in ambiente ostile
Accanto ai test fisici vi sono anche prove psico-attitudinali, colloqui individuali, test logici e situazioni simulate per valutare la capacità di leadership, autocontrollo e risolutezza. Solo una piccolissima percentuale dei candidati supera l’intero percorso, entrando poi nel corso formativo.
b) Tecniche operative e addestramento avanzato
Una volta selezionati, i candidati accedono a un lungo percorso di addestramento operativo incentrato sulla polivalenza, ovvero sulla capacità di agire in qualsiasi scenario: urbano, rurale, montano, subacqueo e ad alta quota.
i) Combattimento ravvicinato (CQB)
Il Close Quarters Battle è uno dei pilastri della formazione GIS. Gli operatori imparano a combattere in ambienti chiusi come:
- Appartamenti
- Treni
- Aerei
- Autobus
- Ambiti civili altamente popolati
L’obiettivo è neutralizzare la minaccia con la massima rapidità e precisione, evitando danni collaterali e proteggendo eventuali ostaggi.
ii) Tiro di precisione e anti-terrorismo
L’addestramento include tecniche avanzate di tiro con:
- Armi corte in ambienti ristretti
- Fucili d’assalto in scenari aperti
- Fucili da cecchino per il supporto a distanza
Il GIS addestra anche tiratori scelti in grado di colpire bersagli con assoluta precisione, anche in condizioni ambientali sfavorevoli e a grande distanza.
iii) Tecniche di irruzione e liberazione ostaggi
Gli operatori si specializzano in irruzioni veloci e coordinate, sia in ambienti chiusi sia in spazi aperti, sviluppando capacità di:
- Violazione di porte e barriere
- Sincronizzazione con esplosivi controllati
- Liberazione ostaggi con assalti rapidi e chirurgici
Vengono simulate situazioni reali con l’utilizzo di attori, effetti speciali e scenari dinamici per preparare i team a qualsiasi variabile operativa.
4. Equipaggiamento e Tecnologia
Il GIS impiega strumentazioni tecnologicamente avanzate e armamenti di primissimo livello, paragonabili a quelli in dotazione alle forze speciali più evolute del mondo.
a) Armi e strumenti in dotazione al GIS
L’equipaggiamento individuale comprende una vasta gamma di armi, selezionate in base al tipo di missione:
- Beretta ARX160: fucile d’assalto modulare, standard delle Forze Armate italiane
- HK MP5 e MP7: ideali per il combattimento ravvicinato
- Accuracy International AX308 e Barrett M82: utilizzati dai tiratori scelti
- Glock 17 e Beretta APX: armi corte standard
- Visori notturni, termici e sistemi di puntamento laser
Oltre alle armi, ogni operatore è dotato di giubbetto balistico modulare, elmetto balistico con visiera, radio criptate e kit di primo soccorso da combattimento.
b) Veicoli e mezzi speciali per le operazioni
Il GIS dispone di una flotta di mezzi progettati per garantire mobilità, rapidità e protezione in ogni contesto operativo:
- Veicoli blindati Lince LMV
- SUV blindati (Toyota Land Cruiser, Defender)
- Moto da fuoristrada per operazioni rapide
- Elicotteri in coordinamento con l’Arma e l’Esercito per inserimenti aerei
- Droni da ricognizione e sorveglianza tattica
I veicoli sono spesso modificati in modo artigianale per adattarsi alle esigenze delle missioni specifiche, con vani nascosti per le armi, supporti per telecamere e protezioni supplementari.
5. Missioni e Ruolo Operativo
Il GIS (Gruppo di Intervento Speciale) dei Carabinieri è una delle unità più attive e versatili del panorama delle forze speciali italiane. Il suo impiego operativo è ampio e comprende interventi antiterrorismo, operazioni di liberazione ostaggi, azioni in contesti di guerra asimmetrica e peacekeeping internazionale.
a) Il GIS nel contrasto al terrorismo
Uno dei compiti principali affidati al GIS è il contrasto al terrorismo nazionale e internazionale. L’unità è stata creata negli anni ’70 proprio per rispondere alla minaccia del terrorismo interno, durante il cosiddetto periodo degli “anni di piombo”. Oggi, con l’evoluzione della minaccia jihadista e la crescente instabilità globale, il ruolo del GIS è diventato ancor più strategico.
Il GIS opera secondo protocolli antiterrorismo altamente specializzati, agendo in collaborazione con:
- la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione
- l’AISI (Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna)
- reparti analoghi internazionali (come GIGN, GSG9, SAS)
In caso di allerta o attacco imminente, il GIS può essere dispiegato in tempi rapidissimi su tutto il territorio nazionale, con unità pronte al decollo in elicottero entro poche decine di minuti. L’intervento viene portato avanti con una strategia “chirurgica”, dove la priorità è neutralizzare la minaccia minimizzando le vittime civili.
b) Operazioni di liberazione ostaggi
Il GIS è il reparto specializzato per eccellenza nella liberazione di ostaggi. Che si tratti di aerei dirottati, autobus sequestrati, ambasciate assaltate o domestici barricamenti armati, il gruppo dispone di squadre di irruzione rapida, tiratori scelti, e team di negoziazione.
Le operazioni avvengono spesso in coordinamento con NOCS, Col Moschin o altri reparti, ma il GIS ha l’autonomia necessaria per agire anche da solo in qualsiasi scenario urbano o rurale. Le fasi dell’intervento vengono simulate regolarmente nei centri di addestramento, dove gli operatori provano centinaia di scenari diversi, con variabili imprevedibili, per essere sempre pronti ad agire in pochi secondi.
L’approccio prevede:
- pianificazione dettagliata
- sorveglianza degli ambienti (interni ed esterni)
- ingresso simultaneo da più accessi
- utilizzo di storditori, visori notturni e tecnologie non letali se necessario
Questa combinazione di prontezza e strategia ha permesso al GIS di portare a termine operazioni di salvataggio complesse anche all’estero, in ambienti ad alto rischio e a migliaia di chilometri dall’Italia.
c) Interventi in scenari di guerra e peacekeeping
Il GIS non è limitato al territorio italiano. Gli operatori vengono regolarmente impiegati in missioni internazionali al fianco delle forze NATO e di contingenti ONU, in teatri di guerra o situazioni di instabilità estrema.
Tra le missioni più significative troviamo:
- Operazioni in Iraq, per la protezione di diplomatici e infrastrutture strategiche
- Missioni in Afghanistan, dove il GIS ha svolto attività di supporto alle forze locali e azioni mirate contro cellule terroristiche
- Peacekeeping nei Balcani, durante e dopo il conflitto in Kosovo e Bosnia
In questi contesti, il GIS agisce con il doppio ruolo di forza d’intervento diretto e supporto alle autorità locali, offrendo competenze in antiterrorismo, sicurezza VIP, intelligence e gestione delle crisi complesse. Questo rende il GIS una risorsa fondamentale nelle operazioni militari “a bassa intensità”, dove la flessibilità e la discrezione sono cruciali.
6. Come Entrare nel GIS Carabinieri
Diventare un operatore del GIS è il sogno di molti militari italiani, ma anche uno dei percorsi più selettivi dell’intero comparto difensivo. L’ingresso nel reparto avviene solo per selezione interna, e richiede anni di esperienza, resistenza fisica e psicologica fuori dal comune e un’attitudine mentale orientata alla disciplina assoluta.
a) Percorsi di selezione e addestramento
Il primo passo è appartenere all’Arma dei Carabinieri come effettivo. Possono candidarsi carabinieri in servizio, sia nei reparti territoriali che in quelli mobili. Una volta presentata la domanda, il candidato deve affrontare:
- Test fisici molto severi, con standard superiori a quelli richiesti per altri reparti (corsa, trazioni, piegamenti, nuoto, percorsi a ostacoli, esercizi sotto stress)
- Test psicologici e attitudinali, dove vengono valutate autocontrollo, lucidità sotto pressione, spirito di sacrificio e predisposizione al lavoro di squadra
- Colloqui individuali con ufficiali e psicologi per valutare le motivazioni e il profilo comportamentale
Chi supera la selezione accede a un corso di addestramento base, della durata di diversi mesi, al termine del quale si entra a far parte del GIS come operatore operativo. Solo allora inizierà una formazione continua, con aggiornamenti costanti su nuove tecniche, armi, procedure e scenari operativi.
b) Differenze tra GIS e altri reparti speciali dell’Arma
All’interno dell’Arma dei Carabinieri, il GIS rappresenta il vertice della catena operativa. È importante distinguere tra:
- Reggimenti mobili (che gestiscono ordine pubblico e operazioni tattiche a livello nazionale)
- Unità territoriali (stazioni e compagnie per la sicurezza quotidiana)
- GIS, che interviene solo in scenari ad altissimo rischio, con personale altamente selezionato e specializzato
Mentre molti reparti dell’Arma seguono un addestramento standardizzato, il GIS ha un programma formativo a parte, simile a quello delle forze speciali militari, con possibilità di specializzazione in:
- Tiratore scelto
- Negoziazione e gestione ostaggi
- Operatore di irruzione
- Infiltratore HALO/HAHO
- Conduttore di droni tattici
In conclusione, entrare nel GIS non significa solo superare delle prove, ma abbracciare un nuovo stile di vita militare, dove rigore, preparazione e prontezza mentale sono richiesti ogni giorno.
7. Confronto con Altre Unità Speciali
Il GIS Carabinieri è una delle unità di punta dell’apparato di sicurezza italiano, ma per comprenderne appieno il ruolo e l’unicità, è importante confrontarlo con le altre forze speciali nazionali. Ogni reparto d’élite italiano è nato per rispondere a esigenze operative specifiche: ambienti diversi, tipi di missione differenti, ma tutti con l’obiettivo comune di intervenire con rapidità, precisione e massima efficacia.
a) GIS vs Col Moschin: differenze tra Forze Speciali dell’Esercito e dell’Arma
Il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” è la forza speciale dell’Esercito Italiano, con una vocazione fortemente offensiva e orientata alla guerra non convenzionale. Il GIS, invece, nasce per operazioni poliziesche ad altissimo rischio in contesto nazionale e urbano, come il contrasto al terrorismo, la liberazione ostaggi e l’assalto a obiettivi sensibili.
Le principali differenze tra le due unità:
- Il Col Moschin opera in scenari di guerra e in profondità nei territori ostili; il GIS è impiegato in ambito nazionale o urbano, anche in scenari civili.
- Gli incursori dell’Esercito ricevono un addestramento militare orientato all’infiltrazione, sabotaggio, azioni dirette e ricognizione profonda. Il GIS è formato per ingaggio ravvicinato, CQB, irruzioni e operazioni di antiterrorismo urbano.
- Il GIS può essere considerato una forza di polizia a statuto speciale, mentre il Col Moschin è una unità militare con proiezione strategica internazionale.
Nonostante le differenze, le due forze collaborano regolarmente in scenari complessi, dove la componente militare e quella di sicurezza interna si sovrappongono.
b) GIS vs NOCS: confronto con le unità speciali della Polizia
Il NOCS (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) della Polizia di Stato è l’altra grande unità speciale dedicata all’antiterrorismo e agli interventi ad alto rischio sul territorio nazionale. GIS e NOCS condividono molti tratti in comune, ma si differenziano per struttura gerarchica, ambito giurisdizionale e filosofia operativa.
- Il NOCS dipende direttamente dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ed è focalizzato su operazioni di polizia interna.
- Il GIS è parte dell’Arma dei Carabinieri, una forza militare a ordinamento civile, e quindi ha una doppia natura che lo rende operativo anche in ambiti militari o di peacekeeping internazionale.
- Il GIS è equiparato alle Forze Speciali italiane, ed è quindi impiegabile anche all’estero, mentre il NOCS mantiene una vocazione più strettamente nazionale.
Entrambi sono protagonisti nelle operazioni di liberazione ostaggi, neutralizzazione di minacce terroristiche, arresti ad alto rischio, ma il GIS ha un grado più elevato di proiezione strategica, con impieghi anche in contesti di guerra o instabilità internazionale.
c) GIS vs GOI: ruolo del GIS rispetto agli Incursori della Marina
Il GOI (Gruppo Operativo Incursori) è il reparto d’assalto del COMSUBIN, la componente delle forze speciali della Marina Militare. Gli incursori del GOI sono specializzati in operazioni marittime, subacquee e costiere, con capacità avanzate di infiltrazione, demolizione e sabotaggio.
Rispetto al GOI, il GIS ha una funzione completamente diversa:
- Il GIS si occupa di scenari urbani e antiterrorismo.
- Il GOI interviene in ambienti marittimi, portuali, navali, ed è addestrato anche per interventi subacquei.
- Il GIS ha un addestramento di tipo tattico-poliziesco, mentre il GOI si concentra su tecniche militari ad alta specializzazione subacquea e navale.
Entrambi rappresentano l’eccellenza italiana, ma in ambienti operativi radicalmente diversi.
8. Conclusione
Forze Speciali Italiane: Il Libro da Non Perdere
Scopri il mondo degli Incursori e delle unità d’élite con questo approfondito volume. Un viaggio tra storia, addestramento e missioni segrete.
📖 Acquista su Amazona) Il futuro del GIS Carabinieri
Il GIS è una delle unità più flessibili e moderne dello scenario operativo italiano. In un’epoca in cui le minacce sono sempre più ibride, dinamiche e imprevedibili – dal terrorismo urbano ai conflitti asimmetrici – il ruolo del GIS diventa centrale per la protezione degli interessi nazionali sia in Italia che all’estero.
L’evoluzione del reparto è continua: si investe in formazione, tecnologie, armi intelligenti, ma anche nella cooperazione con unità alleate, nel quadro NATO e dell’Unione Europea. Il GIS è oggi pronto ad affrontare sfide multidimensionali, dalle missioni antiterrorismo al supporto delle forze speciali all’estero, fino alla sicurezza di eventi internazionali e infrastrutture critiche.
b) L’importanza del GIS per la sicurezza nazionale
Il GIS è il baluardo dell’Arma dei Carabinieri contro le minacce ad alta intensità. Quando tutte le altre risorse non bastano, quando è in gioco la vita di ostaggi o la sicurezza pubblica, sono gli operatori del GIS a entrare in azione, con una precisione, una calma e una preparazione che solo anni di addestramento possono garantire.
Nel delicato equilibrio tra forze di polizia e reparti militari, il GIS rappresenta l’anello di congiunzione perfetto, pronto a operare in ogni scenario critico, nel silenzio, con professionalità e onore. È un reparto che incarna il meglio della tradizione italiana nelle operazioni speciali, e che continuerà a essere uno strumento indispensabile per la sicurezza del Paese.
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