Quando si parla di forze speciali italiane, uno dei primi reparti che viene in mente è il GIS – Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri. Si tratta di una delle unità d’élite più rispettate e riservate a livello europeo, nata per affrontare le situazioni più estreme in ambito antiterrorismo, liberazione ostaggi e operazioni ad altissimo rischio. Entrare nel GIS significa non solo raggiungere l’apice della carriera militare, ma diventare parte di una squadra selezionata con criteri tra i più severi dell’intero comparto difesa italiano.
1. Introduzione: il GIS e la selezione degli incursori
Forze Speciali Italiane: Il Libro da Non Perdere
Scopri il mondo degli Incursori e delle unità d’élite con questo approfondito volume. Un viaggio tra storia, addestramento e missioni segrete.
📖 Acquista su AmazonNon esiste concorso pubblico per accedere direttamente al GIS: il percorso è interno all’Arma dei Carabinieri e richiede anni di servizio, esperienza operativa consolidata e una predisposizione psicofisica fuori dal comune. Per questo motivo, i requisiti per candidarsi non sono semplici formalità, ma rappresentano vere e proprie barriere selettive che filtrano solo i profili più preparati, motivati e resistenti.
Questo articolo ti guiderà alla scoperta dei requisiti richiesti per accedere al GIS, con un focus su altezza, prove fisiche, età, percorso formativo e caratteristiche psicologiche, così da offrire un quadro completo e realistico a chi sogna di intraprendere questa straordinaria carriera militare.
a) Cosa significa far parte di un reparto d’élite
Far parte del GIS significa operare in missioni classificate, pericolose e ad altissimo impatto strategico, sia in Italia che all’estero. Gli incursori del reparto possono essere chiamati a intervenire in:
- sequestri con ostaggi in corso
- attentati terroristici
- protezione ravvicinata di autorità e obiettivi sensibili
- azioni coordinate con altri reparti speciali italiani o internazionali
Per svolgere questi compiti, gli operatori GIS devono avere una preparazione tecnica e mentale sopra la media, essere addestrati all’uso di armi e tecnologie avanzate, ed essere pronti a rispondere in pochi secondi con lucidità e precisione chirurgica. È un mestiere che richiede dedizione totale, riservatezza assoluta e una forma fisica impeccabile.
b) L’importanza dei requisiti nella selezione
Nel GIS nulla è lasciato al caso. Ogni candidato viene valutato secondo parametri rigidissimi, perché ogni errore sul campo può mettere in pericolo vite umane, compromettere operazioni delicate o generare danni a livello internazionale.
I requisiti fisici, come l’altezza minima o la resistenza atletica, non servono solo a mantenere uno standard visivo o disciplinare, ma sono funzionali all’operatività reale in situazioni estreme: arrampicarsi su edifici, superare ostacoli con equipaggiamento pesante, resistere ore sotto stress o in ambienti ostili.
Allo stesso modo, i requisiti psicologici servono a selezionare personalità stabili, fredde, collaborative e capaci di operare in condizioni dove l’adrenalina e il pericolo sono la norma. Il GIS non cerca superuomini, ma professionisti altamente performanti, capaci di prendere decisioni rapide ed efficaci sotto pressione.
Nei prossimi paragrafi vedremo nel dettaglio chi può accedere al percorso selettivo del GIS, quali sono le prove fisiche previste, le caratteristiche richieste a livello mentale, e quale iter formativo occorre affrontare per indossare il basco del reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri.
2. Requisiti generali per entrare nel GIS
L’accesso al GIS non è aperto alla popolazione civile né avviene tramite concorsi pubblici ordinari. Il percorso selettivo è riservato esclusivamente ai militari dell’Arma dei Carabinieri, che abbiano maturato esperienza operativa e abbiano dimostrato qualità eccezionali nel corso della loro carriera.
a) Chi può accedere al percorso selettivo
Per poter partecipare alla selezione del GIS, è necessario:
- Essere già in servizio attivo nell’Arma dei Carabinieri
- Avere un’età compresa generalmente tra i 22 e i 35 anni
- Possedere idoneità fisica e psicologica certificata
- Essere volontari: la partecipazione al processo selettivo è su base volontaria e soggetta a rigorose valutazioni interne
Viene inoltre richiesta una condotta disciplinare impeccabile, con nessun provvedimento in corso e una carriera priva di note negative. I candidati devono dimostrare affidabilità assoluta, motivazione autentica e spirito di sacrificio, perché il percorso che li attende è tra i più duri nell’intero panorama militare italiano.
b) Precedente appartenenza all’Arma dei Carabinieri
Il GIS non seleziona direttamente nuovi arruolati, ma solo carabinieri già formati e inquadrati in reparti operativi. In particolare, possono presentare domanda:
- Carabinieri provenienti da reparti mobili o compagnie territoriali
- Militari con esperienza in missioni all’estero
- Personale già specializzato in tiro, arti marziali, tecniche operative
- Membri di reparti come l’8º Reggimento “Lazio” o il 1º Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, che spesso fungono da vivaio naturale per il GIS
In alcuni casi, il GIS può accogliere anche personale proveniente da altri corpi armati, ma solo previo reinquadramento nell’Arma e superamento di tutte le fasi selettive.
3. Requisiti fisici richiesti
La preparazione fisica è uno degli elementi più discriminanti nella selezione del GIS. Ogni operatore deve essere in grado di affrontare missioni estreme, in ambienti urbani, montani, sotterranei o in contesti bellici, spesso con equipaggiamenti pesanti e in condizioni proibitive. Per questo motivo, i requisiti corporei e atletici sono rigidissimi.
a) Altezza minima e caratteristiche corporee
Sebbene l’altezza non sia l’unico parametro rilevante, il GIS richiede:
- Altezza minima indicativa per uomini: 1,70 m
- Altezza minima per donne: circa 1,65 m
Più che un limite fisso, l’altezza viene considerata nel contesto del peso corporeo, proporzioni fisiche e capacità di movimento. Ciò che conta di più è che l’atleta sia armonicamente strutturato, in grado di sostenere carichi, superare ostacoli, correre e arrampicarsi con fluidità.
L’indice di massa corporea (IMC) deve rientrare in un range ottimale, e ogni candidato viene sottoposto a valutazioni medico-sportive dettagliate prima di essere ammesso alle prove fisiche vere e proprie.
b) Condizione atletica e resistenza
Chi vuole entrare nel GIS deve presentare un livello di condizione fisica di tipo professionale, paragonabile a quello di atleti militari di alto profilo. Le prove da affrontare includono:
- Corsa su lunga distanza (3-5 km) con zaino operativo
- Test di trazioni alla sbarra, piegamenti, addominali in serie
- Percorsi a ostacoli in tempo limite
- Nuoto e apnea prolungata
- Simulazioni di combattimento corpo a corpo
- Trasporto di carichi pesanti in ambienti complessi
Le prove non valutano solo la forza bruta, ma anche coordinazione, equilibrio, flessibilità e resistenza mentale alla fatica. Tutti i test sono cronometrati e monitorati da istruttori esperti, e la soglia di tolleranza all’errore è minima.
Gli standard richiesti variano a seconda del tipo di selezione in corso, ma in generale, solo 1 su 10 candidati riesce a completare tutte le fasi, a testimonianza dell’altissimo livello richiesto dal GIS.
4. Le prove fisiche e psicologiche
Una volta superata la fase preliminare di selezione, i candidati al GIS devono affrontare un percorso di valutazione estremamente selettivo, che mette alla prova ogni aspetto fisico e mentale dell’aspirante incursore. Le prove non si limitano alla forza o alla resistenza, ma includono simulazioni operative, stress test e valutazioni psicologiche avanzate.
a) Test fisici ufficiali del GIS
I test fisici sono concepiti per simulare situazioni di combattimento reale, e sono strutturati per valutare:
- Forza muscolare: trazioni alla sbarra, sollevamenti, trasporto di pesi
- Resistenza: corsa su lunga distanza, corsa con carico, percorsi cronometrati
- Agilità e coordinazione: salti, superamento ostacoli, percorsi a circuito
- Capacità natatorie: nuoto a stile libero con abbigliamento operativo, apnea
- Reattività e controllo sotto sforzo: esercizi ad alta intensità combinati con esercitazioni tattiche
Le prove sono eseguite sotto supervisione continua e i tempi di esecuzione sono rigidi. Non superare una singola prova significa l’immediata esclusione dal processo di selezione.
b) Valutazioni psicologiche e stress test
La parte psicologica è altrettanto fondamentale. Gli operatori GIS devono dimostrare autocontrollo assoluto, capacità di prendere decisioni rapide e corrette anche in condizioni limite, e una resistenza mentale fuori dal comune. Le valutazioni prevedono:
- Colloqui clinici con psicologi militari
- Test di personalità e logica, come MMPI o test situazionali
- Simulazioni di conflitto e gestione dell’ansia
- Osservazione durante esercitazioni di gruppo per valutare leadership, adattabilità, autocontrollo
Durante gli stress test, i candidati vengono messi alla prova dopo ore di fatica fisica, isolamento o pressione psicologica, proprio per verificare la capacità di mantenere lucidità e disciplina anche nei momenti più critici.
5. Il percorso formativo per diventare operatore GIS
Solo una ristrettissima percentuale di candidati supera la selezione iniziale. A quel punto inizia il percorso di addestramento vero e proprio, che trasforma il carabiniere in un operatore del GIS a tutti gli effetti. Si tratta di una formazione lunga, complessa e multidisciplinare, tra le più dure nel panorama europeo.
a) Durata e contenuti dell’addestramento
L’addestramento GIS può durare oltre 12 mesi, e include:
- Tiro operativo avanzato, in ogni condizione ambientale
- Tecniche di combattimento corpo a corpo
- Uso di esplosivi e armi speciali
- Tecniche di irruzione, liberazione ostaggi e neutralizzazione bersagli
- Addestramento in ambienti urbani, montani, marittimi
- Tecniche di sopravvivenza, infiltrazione e mimetizzazione
L’intero percorso è intervallato da verifiche continue, esercitazioni notturne, simulazioni realistiche e momenti di debriefing psicologico. La progressione è individuale: chi non mantiene standard elevatissimi viene escluso o reinserito in altri reparti dell’Arma.
b) Specializzazioni operative
Durante la formazione o a seguito dell’ingresso nel reparto, gli operatori GIS possono accedere a specializzazioni tattiche, come:
- Tiratore scelto
- Operatore CBRN (chimico-biologico)
- Tecnico di demolizione
- Esperto in tecnologie tattiche e droni
- Negoziazione ostaggi
- Addestratore di tecniche CQB (Close Quarter Battle)
Queste specializzazioni richiedono ulteriori corsi e abilitazioni e permettono di costruire un profilo operativo estremamente qualificato.
6. Conclusione
Forze Speciali Italiane: Il Libro da Non Perdere
Scopri il mondo degli Incursori e delle unità d’élite con questo approfondito volume. Un viaggio tra storia, addestramento e missioni segrete.
📖 Acquista su Amazona) Un percorso per pochi: chi supera la selezione
Diventare un operatore del GIS significa superare una delle selezioni più dure e complesse delle forze armate italiane. È un percorso che richiede anni di preparazione, dedizione assoluta, tenacia e una motivazione profonda. Ma per chi ce la fa, si apre una carriera ricca di onore, responsabilità e prestigio.
Il GIS non è per tutti, e questo è proprio ciò che lo rende un reparto speciale, selettivo ed efficiente. Ogni incursore è un professionista formato all’eccellenza, pronto a intervenire dove altri reparti non arrivano.
b) Dove trovare informazioni e come candidarsi
Chi è interessato ad avviare questo percorso può reperire informazioni aggiornate tramite:
- Il sito ufficiale dell’Arma dei Carabinieri: www.carabinieri.it
- Le comunicazioni interne ai reparti dell’Arma
- I reclutatori e superiori gerarchici, che possono fornire orientamento operativo
- Documentazione sindacale e forum riservati a militari in servizio
Il primo passo per entrare nel GIS è essere già Carabiniere. Da lì in poi, tutto dipende da quanto sei disposto a metterti alla prova.
0 commenti