Incursori di Marina: Quanti Sono e Come Sono Organizzati nel GOI

da | 13 Mar 2025 | Arruolarsi nell'Esercito, Lavori da fare

Gli incursori della Marina Militare rappresentano una delle unità più d’élite delle Forze Armate Italiane. Appartenenti al Gruppo Operativo Incursori (GOI), sono parte integrante del COMSUBIN (Comando Subacquei e Incursori), il reparto specializzato della Marina Militare che si occupa di operazioni speciali, sabotaggi e infiltrazioni in scenari ad alto rischio.

Ma quanti sono gli incursori della Marina? Il numero esatto di operatori attivi è un dato riservato per motivi di sicurezza nazionale, ma si stima che solo una piccola élite riesca a superare il durissimo percorso di selezione e addestramento. La loro formazione, tra le più difficili al mondo, li rende capaci di operare in qualsiasi ambiente: mare, terra e cielo.

In questo articolo analizzeremo la struttura del COMSUBIN e del GOI, il numero stimato degli incursori, il processo di selezione, le missioni che svolgono e le prospettive future di questa unità d’élite. Se sei curioso di sapere quanti sono e come sono organizzati gli incursori della Marina Militare, continua a leggere!

1. Il COMSUBIN e il GOI: La struttura delle forze speciali della Marina

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a) Cos’è il COMSUBIN?

Il COMSUBIN (Comando Subacquei e Incursori) è il reparto d’élite della Marina Militare Italiana, specializzato in operazioni speciali, guerra non convenzionale, sabotaggio e operazioni subacquee. È considerato una delle unità militari più preparate e selettive al mondo.

Fondato nel 1952, il COMSUBIN ha ereditato l’esperienza dei reparti d’assalto della Regia Marina che, durante la Seconda Guerra Mondiale, compirono missioni leggendarie come l’affondamento di navi nemiche utilizzando mezzi d’assalto subacquei.

Il COMSUBIN è composto da due gruppi operativi principali:

  • Gruppo Operativo Incursori (GOI): il reparto d’élite dedicato a operazioni speciali terrestri, marittime e aeree.
  • Gruppo Operativo Subacquei (GOS): specializzato in immersioni e operazioni subacquee, tra cui bonifica di ordigni esplosivi e salvataggi.

Il quartier generale del COMSUBIN si trova a Le Grazie (La Spezia), all’interno di una base segreta dotata di strutture per l’addestramento avanzato e simulazioni operative.

b) Il ruolo del GOI (Gruppo Operativo Incursori)

Il Gruppo Operativo Incursori (GOI) è la componente più selettiva del COMSUBIN e rappresenta l’unità d’élite della Marina Militare per le operazioni speciali. Gli incursori del GOI sono addestrati per affrontare missioni ad alto rischio in qualsiasi ambiente, con un focus particolare su:

  • Infiltrazione e sabotaggio: operazioni segrete in territorio nemico per distruggere obiettivi strategici.
  • Guerra non convenzionale: azioni clandestine e supporto a forze alleate in zone di conflitto.
  • Controterrorismo: neutralizzazione di minacce terroristiche e operazioni di liberazione ostaggi.
  • Protezione di navi e infrastrutture: sicurezza avanzata per imbarcazioni militari e siti strategici.
  • Operazioni subacquee e anfibie: utilizzo di veicoli speciali per infiltrazioni marine.
  • Interventi con forze speciali internazionali: cooperazione con reparti d’élite di altri paesi NATO.

Il GOI è riconosciuto a livello internazionale per la sua elevatissima preparazione e per la capacità di eseguire missioni che richiedono un’abilità tecnica e tattica eccezionale.

c) Organizzazione interna e compiti delle unità

Il GOI è suddiviso in diverse unità operative, ognuna con specifiche competenze e funzioni:

  • Squadre d’assalto: composte da piccoli team specializzati in azioni rapide e letali.
  • Operatori subacquei: incursori esperti in immersioni clandestine e sabotaggio sottomarino.
  • Unità di ricognizione e intelligence: raccolta di informazioni strategiche in zone ostili.
  • Sezione paracadutisti: infiltrazioni ad alta quota con tecniche HALO/HAHO.
  • Team di supporto tecnico: gestione di armamenti avanzati, droni e tecnologie di guerra elettronica.

Ogni incursore del GOI è in grado di operare in più specializzazioni e riceve una formazione continua per migliorare le proprie capacità. L’intera struttura è pensata per garantire massima efficienza e rapidità di intervento in qualsiasi situazione operativa.

Ora che abbiamo visto la struttura del COMSUBIN e del GOI, vediamo quanti sono gli incursori della Marina Militare e quali sono i numeri della loro forza operativa.

2. Quanti sono gli incursori della Marina Militare?

a) Numero complessivo degli operatori attivi

Il numero esatto degli incursori della Marina Militare è riservato per motivi di sicurezza nazionale, ma si stima che il Gruppo Operativo Incursori (GOI) conti circa 150-200 operatori attivi. Questo numero è estremamente ridotto rispetto alla forza complessiva della Marina Militare, riflettendo l’altissimo livello di selezione e addestramento richiesto per entrare in questa unità d’élite.

Gli incursori operano in squadre altamente specializzate e sono impiegati in missioni sia in Italia che all’estero, spesso in scenari ad alto rischio e in contesti operativi internazionali. Il COMSUBIN, nel suo insieme, conta circa 500-600 effettivi, includendo anche i subacquei del Gruppo Operativo Subacquei (GOS), il personale di supporto logistico e gli istruttori.

b) Selezione e percentuale di successo

Diventare incursore della Marina Militare è un’impresa estremamente difficile. Il tasso di successo nella selezione del GOI è inferiore al 10%, il che significa che solo una minima parte dei candidati riesce a completare l’intero percorso di addestramento e ottenere il brevetto.

Fasi della selezione e percentuale di successo:

  • Candidati iniziali: ogni anno, centinaia di militari presentano domanda per accedere alla selezione.
  • Test fisici e psicologici: circa il 50% viene scartato già in questa fase.
  • Corso di formazione basica: tra il 20% e il 30% dei partecipanti abbandona a causa delle difficoltà fisiche e mentali.
  • Specializzazioni avanzate: solo un numero molto ristretto di candidati riesce a completare questa fase.
  • Brevetto da incursore: meno del 10% dei candidati iniziali riesce a ottenere il brevetto finale.

Questa selezione durissima garantisce che solo i migliori possano diventare incursori del GOI, mantenendo l’unità su standard di eccellenza comparabili con le migliori forze speciali mondiali.

c) Confronto con altre forze speciali italiane

Il GOI è spesso paragonato ad altre unità d’élite italiane, come il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” dell’Esercito, i GIS (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri e il Reggimento Incursori dell’Aeronautica.

Principali differenze tra il GOI e le altre forze speciali italiane:

UnitàForza operativa stimataSpecializzazione
GOI – Marina Militare150-200 incursoriOperazioni marittime, subacquee, anfibie, infiltrazioni clandestine
9º Reggimento Col Moschin – Esercito200-250 operatoriGuerra non convenzionale, incursioni terrestri, missioni dietro le linee nemiche
GIS – Carabinieri80-100 operatoriAntiterrorismo, liberazione ostaggi, sicurezza interna
Reggimento Incursori AeronauticaCirca 100 operatoriOperazioni aeree, supporto aereo, paracadutismo HALO/HAHO

Il GOI è l’unica forza speciale italiana completamente specializzata in operazioni marittime e anfibie. Sebbene collabori spesso con altre unità, mantiene una preparazione specifica per missioni subacquee e di infiltrazione via mare, rendendolo unico nel panorama delle forze speciali italiane.

Questi numeri mostrano come gli incursori della Marina siano un’unità altamente selezionata e specializzata, con un numero di effettivi limitato ma un’operatività estremamente efficiente.

Nei prossimi paragrafi analizzeremo il percorso per diventare incursore e le missioni che questi operatori svolgono in Italia e nel mondo.

3. Il reclutamento e la formazione degli incursori

a) Come si diventa incursore della Marina

Diventare incursore della Marina Militare è un percorso estremamente selettivo e impegnativo. L’accesso al Gruppo Operativo Incursori (GOI) è riservato esclusivamente al personale della Marina Militare, che deve superare una lunga e dura selezione prima di poter accedere all’addestramento specializzato.

Requisiti per accedere alla selezione:

  • Cittadinanza italiana e fedina penale pulita.
  • Età compresa tra i 18 e i 25 anni per i volontari in ferma prefissata (VFP1/VFP4).
  • Diploma di scuola superiore (non obbligatorio per i VFP1, ma consigliato per le progressioni di carriera).
  • Idoneità psico-fisica certificata dalla Marina Militare.
  • Ottima preparazione atletica e resistenza mentale.

Il primo passo per entrare nel GOI è arruolarsi nella Marina Militare come VFP1 (Volontario in Ferma Prefissata di 1 anno). Dopo alcuni anni di servizio e una prima esperienza nelle operazioni navali, i militari idonei possono candidarsi per il corso selettivo del COMSUBIN.

b) Le fasi della selezione

La selezione per diventare incursore della Marina Militare è una delle più difficili al mondo. I candidati devono superare prove fisiche e psicologiche estremamente impegnative, con un tasso di successo inferiore al 10%.

Le principali fasi della selezione includono:

  • Test fisici iniziali: corsa, nuoto, trazioni alla sbarra, piegamenti e addominali.
  • Valutazione medica e psicologica: esami clinici approfonditi per verificare l’idoneità.
  • Prove di resistenza: simulazioni di sforzi estremi in condizioni di stress.
  • Prove di sopravvivenza: addestramento alla sopravvivenza in ambiente ostile.
  • Test attitudinali e colloqui: valutazione della capacità di lavorare in squadra e prendere decisioni rapide.

Chi supera la selezione iniziale può accedere al Corso Basico Incursori, che dura circa 12 mesi e rappresenta la fase più dura dell’addestramento.

c) L’addestramento avanzato e le specializzazioni

Dopo aver superato la selezione, i candidati iniziano un intenso addestramento fisico, tattico e tecnico, che li prepara alle missioni operative del GOI.

Le principali fasi dell’addestramento avanzato includono:

  • Combattimento corpo a corpo (CQB): tecniche di difesa personale e neutralizzazione dell’avversario.
  • Addestramento subacqueo: immersioni con autorespiratori a circuito chiuso e sabotaggio subacqueo.
  • Tecniche di infiltrazione: movimento in ambiente ostile senza essere rilevati.
  • Uso di esplosivi: demolizioni e sabotaggi di obiettivi strategici.
  • Paracadutismo operativo: tecniche di lancio HALO/HAHO per infiltrazioni aeree.

Specializzazioni degli incursori:

  • Tiratore scelto: precisione con fucili da sniper.
  • Demolizioni e artificieri: gestione di esplosivi e disinnesco di ordigni.
  • Guerra elettronica: utilizzo di droni e contromisure elettroniche.
  • Recupero ostaggi: operazioni di salvataggio in scenari di crisi.

Solo i migliori riescono a completare l’addestramento e a ottenere il prestigioso brevetto da incursore. Una volta brevettati, gli operatori entrano a far parte del GOI e sono pronti per partecipare a missioni speciali in Italia e all’estero.

4. Missioni e operazioni del GOI

a) Operazioni speciali e interventi di alto livello

Il Gruppo Operativo Incursori (GOI) è la punta di diamante della Marina Militare per le operazioni speciali. Gli incursori vengono impiegati in missioni ad alto rischio, spesso in contesti di guerra non convenzionale o per proteggere interessi strategici italiani all’estero.

Le principali operazioni speciali affidate al GOI includono:

  • Sabotaggio e infiltrazione: distruzione di obiettivi strategici nemici, come infrastrutture, navi o porti.
  • Guerra anfibia: operazioni di sbarco con supporto navale e subacqueo.
  • Operazioni di intelligence: raccolta di informazioni segrete in aree ostili.
  • Protezione di navi militari e civili: scorta e difesa di unità navali in zone pericolose.
  • Interventi di precisione: missioni di eliminazione di obiettivi strategici con armi ad alta precisione.

Il GOI opera spesso in contesti dove la presenza ufficiale delle forze armate italiane non può essere dichiarata, rendendo questi incursori fondamentali per la sicurezza nazionale e internazionale.

b) Controterrorismo e missioni segrete

Il GOI è uno dei reparti italiani più attivi nelle missioni di controterrorismo e operazioni clandestine, svolgendo interventi sia in Italia che all’estero.

Le missioni principali di controterrorismo includono:

  • Neutralizzazione di minacce terroristiche: interventi su obiettivi ad alto rischio.
  • Liberazione ostaggi: operazioni di salvataggio di cittadini italiani o alleati in scenari di crisi.
  • Operazioni in ambiente urbano: infiltrazione e azioni rapide in contesti cittadini.
  • Supporto a forze di polizia: collaborazione con il GIS (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri.

Molte di queste operazioni sono classificate, e le informazioni vengono rivelate solo anni dopo o mai divulgate ufficialmente. Il livello di segretezza è massimo per proteggere gli operatori e le strategie d’intervento.

c) Collaborazioni internazionali

Il GOI è altamente integrato nelle operazioni delle forze speciali alleate, collaborando con unità d’élite di tutto il mondo. Questa cooperazione è essenziale per la sicurezza globale e per l’aggiornamento delle tecniche operative.

Le principali collaborazioni internazionali includono:

  • US Navy SEALs (Stati Uniti): addestramenti congiunti e operazioni navali.
  • SAS (Regno Unito): cooperazione in missioni di guerra non convenzionale.
  • GIGN (Francia): interventi speciali in scenari di crisi.
  • Gruppi NATO per la sicurezza marittima: missioni congiunte per la protezione delle acque internazionali.
  • Forze speciali mediorientali e africane: supporto a operazioni di stabilizzazione.

Queste collaborazioni garantiscono che il GOI sia costantemente aggiornato sulle nuove tattiche, tecnologie e strategie operative, rendendolo una delle unità più preparate al mondo.

Grazie al livello di eccellenza raggiunto, il GOI è considerato un punto di riferimento internazionale per le operazioni speciali marittime.

5. Il futuro degli incursori della Marina Militare

a) Evoluzione e sviluppo del COMSUBIN

Negli ultimi anni, il COMSUBIN ha subito una continua evoluzione per adattarsi alle nuove minacce globali e ai cambiamenti nei contesti operativi. Il futuro degli incursori della Marina Militare sarà caratterizzato da un miglioramento delle tecniche operative, da un incremento della collaborazione con le forze speciali internazionali e dall’adozione di tecnologie sempre più avanzate.

Le principali aree di sviluppo del COMSUBIN includono:

  • Incremento della forza operativa: selezione e formazione di un numero maggiore di incursori per rispondere alle nuove esigenze strategiche.
  • Espansione delle missioni: impiego in un numero sempre maggiore di operazioni speciali, sia in ambito marittimo che terrestre.
  • Miglioramento della logistica: potenziamento delle basi operative e dei centri di addestramento.
  • Collaborazioni internazionali: rafforzamento dei rapporti con le forze speciali alleate per scambi di competenze e tecniche.

Il COMSUBIN continuerà a rappresentare l’élite della Marina Militare, adattandosi alle nuove sfide della sicurezza globale.

b) Nuove tecnologie e tattiche

Il progresso tecnologico avrà un impatto significativo sul futuro delle operazioni del GOI. L’adozione di nuove tecnologie consentirà agli incursori di essere ancora più efficaci e letali nelle missioni speciali.

Le innovazioni tecnologiche più rilevanti includono:

  • Droni subacquei e aerei: per la ricognizione, l’infiltrazione e il supporto operativo.
  • Sistemi di guerra elettronica: per interferire con le comunicazioni nemiche e neutralizzare minacce digitali.
  • Armi di nuova generazione: fucili d’assalto, silenziatori avanzati e munizioni intelligenti.
  • Tecnologie stealth: per migliorare l’invisibilità durante le missioni di infiltrazione.
  • Equipaggiamento subacqueo innovativo: nuovi circuiti chiusi per immersioni più lunghe e silenziose.

Parallelamente, anche le tattiche operative si stanno evolvendo, con una crescente attenzione alla guerra ibrida e alle operazioni multidominio (terra, mare, aria e cyberspazio).

c) Prospettive per i futuri incursori

Diventare incursore della Marina Militare rimarrà un traguardo riservato a pochi. Tuttavia, con l’evoluzione delle esigenze operative, è possibile che in futuro ci sia una maggiore apertura ai nuovi profili, inclusi specialisti in cyber warfare e guerra elettronica.

Le prospettive future per gli incursori includono:

  • Maggiore integrazione con le forze speciali terrestri e aeree: collaborazione con il 9° Col Moschin, i GIS e le forze d’assalto dell’Aeronautica.
  • Apertura a nuove figure professionali: esperti in droni, crittografia e sicurezza informatica.
  • Espansione delle missioni all’estero: maggiore coinvolgimento in operazioni NATO e missioni di pace.
  • Nuovi percorsi di carriera: possibilità di ruoli di comando e specializzazioni sempre più avanzate.

Il GOI continuerà a essere un punto di riferimento per le forze speciali italiane e internazionali, mantenendo la sua reputazione di unità d’élite altamente addestrata ed efficace.

Il futuro degli incursori della Marina sarà segnato da nuove sfide e innovazioni, ma una cosa resterà invariata: solo i migliori potranno far parte di questa squadra d’élite.

6. Conclusione

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Gli incursori della Marina Militare rappresentano l’élite delle forze speciali italiane, capaci di operare in qualsiasi ambiente e affrontare missioni di estrema difficoltà. Il GOI e il COMSUBIN sono reparti d’eccellenza che combinano abilità fisiche, mentali e tecnologiche per garantire la sicurezza nazionale e internazionale.

Dal durissimo percorso di selezione all’addestramento avanzato, ogni incursore deve dimostrare resistenza, disciplina e capacità operative fuori dal comune. Solo una ristretta élite riesce a ottenere il prestigioso brevetto da incursore, entrando a far parte di un’unità che opera nelle missioni più segrete e strategiche della Marina Militare.

Il futuro degli incursori sarà caratterizzato dall’evoluzione tecnologica, da nuove tattiche operative e da una crescente integrazione con le forze speciali internazionali. Tuttavia, lo spirito del GOI rimarrà lo stesso: selezionare e formare i migliori operatori, pronti a intervenire in qualsiasi scenario.

Diventare un incursore della Marina non è solo un lavoro, ma una vocazione. È una scelta di vita che richiede sacrificio, dedizione e una preparazione continua. Per chi ha la forza di affrontare questo percorso, entrare nel COMSUBIN significa diventare parte di una delle unità più rispettate e temute al mondo.

Luca Catanoso
Luca Catanoso

Blogger Vegano

Luca si avvicina al mondo del business online nel 2016 facendo Network Marketing. Per sua sfortuna entra a far parte di un’azienda piramidale subendo inevitabilmente dei gravi danni morali e patrimoniali.

Dopodichè cerca di rimediare al danno cambiando azienda. Anche se la nuova azienda con cui  collabora è seria le cose non migliorano di molto. Capisce quindi che per risolvere il problema bisogna cambiare business.

Nel 2018 sceglie di diventare un blogger professionista. Dopo soli tre anni di attività riesce a raggiungere la libertà finanziaria portando al successo il suo blog Soldionline.BIZ.

La sua storia è partita molto male ma alla fine si è conclusa con un bellissimo lieto fine. Col suo corso per diventare blogger sta aiutando numerose persone a riscattarsi da questa tristissima illusione di guadagno.

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