I Testimoni di Geova leggono la Bibbia? Cosa studiano davvero e come interpretano i Vangeli

da | 29 Mar 2025 | Crescita Personale, Religione, Sette Religiose

I Testimoni di Geova leggono la Bibbia? La risposta è sì, ma non nel modo che potresti immaginare.

Per chi non conosce da vicino il mondo geovista, può sembrare che i Testimoni di Geova leggano il Vangelo, studino regolarmente le Scritture e basino ogni insegnamento sulla Parola di Dio.
In effetti, la Bibbia è al centro della loro predicazione. Ogni discorso, ogni studio, ogni risposta è accompagnata da un versetto.
Ma c’è un dettaglio fondamentale: non leggono la Bibbia come fanno i cristiani tradizionali.

Utilizzano una versione “proprietaria” delle Scritture, la cosiddetta Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, rivisitata per adattarsi alla loro dottrina.
E soprattutto, non leggono liberamente, ma seguono uno schema preciso, guidato dalle pubblicazioni della Torre di Guardia, che interpretano ogni versetto in modo univoco, eliminando ogni possibilità di lettura autonoma.

In questo articolo ti spiegherò se e come i Testimoni di Geova leggono la Bibbia, quale uso fanno dei Vangeli, che differenza c’è tra “studiare” le Scritture e interiorizzarle davvero, e ti racconterò la mia esperienza personale: quando credevo di leggere la Parola di Dio… e invece stavo solo leggendo ciò che altri avevano già deciso per me.

1. I Testimoni di Geova leggono la Bibbia?

a) Quali versioni della Bibbia usano

Sì, i Testimoni di Geova leggono la Bibbia, ma non tutte le versioni: usano quasi esclusivamente la “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”, una Bibbia realizzata e pubblicata direttamente dalla Watch Tower Society, l’ente che guida l’organizzazione.

Questa versione è stata tradotta e curata internamente, senza il contributo di linguisti o teologi esterni, e ha subito numerose revisioni nel corso degli anni.
Lo scopo dichiarato è quello di rendere il testo “più fedele all’originale e più comprensibile”.
Ma molti studiosi e critici religiosi hanno evidenziato che questa Bibbia è stata tradotta con lo scopo preciso di sostenere le dottrine geoviste, anche a costo di modificare o forzare il senso di alcuni versetti chiave.

In sintesi: i Testimoni di Geova leggono la Bibbia, ma solo nella versione che riflette perfettamente la visione del mondo proposta dall’organizzazione. Tutto il resto è scoraggiato o, peggio, visto con sospetto.

b) Traduzione del Nuovo Mondo: una Bibbia su misura

Uno degli esempi più noti di modifica dottrinale è Giovanni 1:1, dove tutte le versioni cristiane traducono “la Parola era Dio”.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo, invece, si legge: “la Parola era un dio”.
Una piccola modifica, apparentemente, ma dal significato teologico enorme: nega la divinità di Cristo in senso pieno, per supportare la dottrina geovista secondo cui Gesù non è Dio, ma una creatura spirituale inferiore.

Questo è solo un esempio, ma la lista è lunga. Ogni versetto potenzialmente in contrasto con l’insegnamento dell’organizzazione è stato reinterpretato, rimodellato, addolcito, omesso o reso ambiguo.

Ecco perché si può dire che, sì, i Testimoni di Geova leggono la Bibbia, ma una Bibbia riscritta per non contraddire la loro teologia.
Una Bibbia, in fondo, su misura.

2. I Testimoni di Geova leggono il Vangelo?

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a) Lettura selettiva e interpretazione letterale

Anche su questo punto la risposta è sì, i Testimoni di Geova leggono il Vangelo, ma non come strumento di ispirazione spirituale o di riflessione aperta.
La lettura è sempre selettiva, guidata e finalizzata a confermare le dottrine centrali del movimento.

Le parabole di Gesù, ad esempio, vengono interpretate in chiave organizzativa, come lezioni su come comportarsi all’interno della congregazione o durante la predicazione.
Non c’è spazio per interpretazioni personali, per meditazione libera, per interiorizzazione intima.
Tutto è già deciso, spiegato, confezionato nei libri della Torre di Guardia.

I Vangeli non vengono letti per conoscere meglio Gesù come figura spirituale, ma per rafforzare l’idea che egli fu un perfetto esecutore della volontà di Geova, modello di ubbidienza all’organizzazione.

b) Gesù come creatura subordinata, non parte della Trinità

Uno degli aspetti più significativi della dottrina geovista è la negazione della Trinità.
Gesù, per i Testimoni di Geova, non è Dio, non è parte della Divinità, non è coeterno al Padre.
È una creatura, la prima creazione di Geova, che ha assunto un ruolo centrale nel piano di salvezza, ma senza mai essere considerato Dio in senso pieno.

Questa visione si riflette chiaramente nella lettura dei Vangeli, dove ogni affermazione di Gesù viene filtrata per confermare la sua “inferiorità” rispetto al Padre.
Passaggi come “Il Padre è maggiore di me” o “Non faccio nulla di mia propria iniziativa” vengono estrapolati e assolutizzati, mentre tutti gli altri che potrebbero suggerire una natura divina vengono ridotti, spiegati via, oppure ignorati.

In questo modo, anche se i Testimoni di Geova leggono il Vangelo, lo fanno attraverso una lente precisa, che già esclude tutto ciò che potrebbe condurre a una comprensione cristologica più profonda o diversa.

3. Come viene studiata la Bibbia nelle congregazioni

a) Studio guidato tramite pubblicazioni ufficiali

Quando si parla di “studio biblico” tra i Testimoni di Geova, non bisogna immaginare una lettura spontanea, personale o critica delle Scritture.
Il concetto stesso di “studiare la Bibbia” è indissolubilmente legato all’utilizzo di pubblicazioni ufficiali, tra cui libri, riviste e manuali prodotti dalla Torre di Guardia.

Tutto avviene secondo uno schema prestabilito: si legge un paragrafo del libro, seguito da una domanda scritta in grassetto, alla quale il partecipante deve rispondere ripetendo esattamente il contenuto del paragrafo appena letto.
Non si tratta di interpretazione, ma di ripetizione.

Il materiale è progettato per condurre il lettore a una sola conclusione possibile, evitando dubbi, analisi personali o letture alternative. Anche durante le adunanze settimanali, gli “studi biblici” non sono mai basati su testi biblici autonomi, ma sui commenti e sulle interpretazioni ufficiali della Watch Tower.

b) Nessuna lettura personale libera o autonoma

Uno degli aspetti meno noti – ma più significativi – è che la lettura autonoma della Bibbia non solo non è incoraggiata… è sconsigliata.
Chi legge da solo e trae conclusioni diverse viene considerato “indipendente”, “presuntuoso” o addirittura “spiritualmente pericoloso”.

Non esiste l’idea che ogni credente possa leggere i Vangeli e lasciarsi guidare dallo Spirito o dalla propria coscienza.
Esiste solo l’idea che ogni interpretazione corretta passi attraverso l’organizzazione.

E così, anche se i Testimoni di Geova leggono la Bibbia e i Vangeli, non li leggono per ascoltare una voce spirituale interna, ma per assorbire concetti già confezionati, distribuiti e approvati.

4. Esperienza personale: quando credevo di leggere la Bibbia, ma seguivo un copione

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a) La sensazione di studiare… ma solo ciò che era approvato

Ricordo bene il periodo in cui credevo di “crescere spiritualmente”, leggendo versetto dopo versetto, paragrafo dopo paragrafo.
Mi sembrava di studiare, di scoprire verità, di rafforzare la mia fede.
In realtà, non facevo altro che seguire un copione già scritto.

Ogni domanda aveva già la risposta.
Ogni dubbio aveva già il suo antidoto.
E ogni possibilità di pensiero critico era già stata disinnescata in partenza.

Ma per capirlo, ho dovuto prima vivere fino in fondo quel meccanismo, entrare nel sistema, lasciarmi coinvolgere, accettare le regole e sperimentarne il peso.

b) Il giorno in cui lessi i Vangeli senza il filtro della Torre

La vera svolta arrivò molto più tardi, quando, ormai fuori da quell’ambiente, presi in mano una Bibbia non geovista e cominciai a leggere i Vangeli con occhi nuovi.
Per la prima volta, nessuno mi diceva cosa pensare. Nessuno mi spiegava cosa “voleva dire davvero” quel versetto.

Non so se fu una rivelazione religiosa, spirituale, o semplicemente intellettuale.
Ma so che fu liberatorio.
Perché finalmente sentivo di avere accesso diretto a qualcosa, senza intermediari, senza filtri, senza manipolazioni.

Ed è lì che ho capito che non basta leggere la Bibbia per conoscerla. Bisogna poterla leggere senza paura.

5. I miei libri: la Bibbia spiegata… o manipolata?

a) Testicoli di Genova: la Parola usata come strumento

Nel mio romanzo Testicoli di Genova ho raccontato, con toni satirici ma profondamente realistici, come la Bibbia venga spesso trasformata in uno strumento di potere.
Tra i personaggi e le situazioni raccontate, emergono chiaramente le dinamiche di un sistema che non invita alla riflessione, ma all’adesione.

Il protagonista si rende conto troppo tardi che non stava studiando la Bibbia per scoprire la verità, ma solo per confermare ciò che altri avevano già deciso fosse la verità.
E così, quella che avrebbe dovuto essere la “Parola di Dio”, diventa una voce prestata al controllo, alla pressione psicologica, al condizionamento comportamentale.

b) Testimoni di Geova e Bibbia: tra selezione e distorsione

Nel mio saggio Testimoni di Geova e Bibbia, analizzo nel dettaglio le principali differenze tra la lettura cristiana delle Scritture e quella proposta dall’organizzazione geovista.

Mi concentro soprattutto su come i Testimoni di Geova leggono il Vangelo e su quali versetti vengono reinterpretati per sostenere la dottrina dell’organizzazione.
Dal rigetto della Trinità alla figura subordinata di Gesù, dalla riscrittura di Giovanni 1:1 alle omissioni strutturali… tutto viene orchestrato in funzione di un sistema chiuso, dove la Bibbia non è una guida ma una conferma.

Questo libro è il mio modo di restituire al lettore la possibilità di guardare alle Scritture con uno sguardo libero, senza filtri, senza imposizioni, senza secondi fini.

6. Conclusione: leggere la Bibbia o leggere ciò che conviene?

Sì, i Testimoni di Geova leggono la Bibbia.
Sì, leggono anche il Vangelo.
Ma la vera domanda è: leggono davvero… o semplicemente ripetono?

Quando la lettura delle Scritture è incanalata, filtrata, sorvegliata, spiegata da un unico ente… allora non si parla più di fede.
Si parla di sottomissione.

La Bibbia non è più Parola viva, ma manuale operativo.
Non è più dialogo interiore, ma disciplina collettiva.

Leggere davvero la Bibbia significa confrontarsi con le domande, accettare i dubbi, esplorare significati.
Non ricevere risposte già pronte, confezionate e approvate.

Ecco perché è importante distinguere tra lettura autonoma e lettura indotta, tra fede personale e pensiero controllato.

Ora non mi resta che augurarti buona permanenza su Soldionline.biz.

Foto Luca Catanoso

Luca Catanoso

Blogger e scrittore, autore di numerosi libri pubblicati su Amazon. Racconto storie emozionanti di animali, approfondisco tematiche di storia militare, sviluppo personale e molto altro ancora. La mia missione è ispirare, informare e coinvolgere attraverso la scrittura.

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