I Testimoni di Geova possono baciarsi? Cosa dice la congregazione su baci, affetto e limiti nei rapporti

da | 31 Mar 2025 | Crescita Personale, Religione, Sette Religiose

I Testimoni di Geova possono baciarsi? È una domanda che può sembrare semplice, ma che in realtà apre le porte a una riflessione molto più profonda: fino a che punto una religione può e deve controllare la sfera affettiva e intima dei suoi membri? Nell’universo geovista, anche un gesto spontaneo e quotidiano come un bacio può trasformarsi in un terreno minato, soggetto a valutazioni, ammonimenti e persino sanzioni spirituali.

Molti ex membri, ma anche giovani attivi nella congregazione, si chiedono dove finisca il confine tra moralità e repressione. Non si tratta solo di atti sessuali o di trasgressioni evidenti: anche manifestazioni affettive apparentemente innocue, come tenersi per mano o darsi un bacio sulle labbra, possono essere interpretate come “condotta disordinata”.

1. Introduzione

a) L’affetto sotto sorveglianza: perché è un tema rilevante

I Testimoni di Geova hanno una struttura altamente organizzata, che regola in modo dettagliato la vita sociale, affettiva e sessuale dei fedeli. Dalla scelta del partner alla modalità di frequentazione, ogni passaggio viene osservato con attenzione dagli anziani della congregazione, che non esitano a intervenire se ritengono che i comportamenti non siano conformi alle Scritture.

In questo contesto, anche il bacio tra fidanzati o tra giovani non ancora sposati può diventare oggetto di scrutinio. Le pubblicazioni ufficiali, le adunanze e i manuali interni suggeriscono una visione molto prudente dell’affetto fisico, incoraggiando l’autocontrollo e scoraggiando ogni forma di “passionalità prematrimoniale”.

Ma è davvero possibile vivere una relazione sana, equilibrata e affettuosa con questo livello di controllo spirituale e sociale?

b) I Testimoni di Geova e il controllo delle relazioni personali

Non è raro che ragazzi cresciuti all’interno della congregazione raccontino di essere stati convocati dagli anziani per aver baciato il proprio partner in pubblico, o semplicemente per aver manifestato troppo affetto. In alcuni casi, un semplice bacio può essere interpretato come l’inizio di una condotta immorale, soprattutto se porta “all’eccitamento” o viene considerato troppo intimo.

Di fronte a queste dinamiche, molti giovani imparano a reprimere il proprio affetto, a vivere l’amore con senso di colpa, e ad associare la fisicità all’errore, al peccato, al giudizio. Il risultato? Relazioni spesso vissute con disagio, ansia o distacco emotivo.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa dice la dottrina geovista sui baci, quali sono i limiti imposti, come funziona il controllo interno e quali conseguenze possono derivare da un gesto che, per il resto del mondo, è semplicemente una forma d’amore.

2. Cosa dice la congregazione sui baci

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a) Il bacio tra fidanzati: permesso o scoraggiato?

All’interno della congregazione dei Testimoni di Geova, il bacio tra fidanzati non è apertamente vietato, ma viene fortemente scoraggiato, soprattutto se percepito come “troppo intimo”. Le pubblicazioni della Watchtower parlano spesso di “prudenza nel manifestare affetto fisico”, soprattutto nei confronti dei giovani non ancora sposati.

In pratica, un semplice bacio può essere considerato un rischio spirituale, soprattutto se porta a emozioni intense o al desiderio sessuale. La linea di confine tra ciò che è permesso e ciò che è considerato inappropriato non è sempre chiara, ed è lasciata spesso alla valutazione soggettiva degli anziani.

Molte coppie raccontano di vivere il fidanzamento con estrema cautela, evitando qualsiasi manifestazione di affetto in pubblico o davanti ai membri della congregazione, per paura di essere richiamati o — peggio ancora — convocati per un colloquio spirituale.
Di fatto, il bacio tra fidanzati diventa un gesto da nascondere, da controllare, da temere, più che da vivere con naturalezza.

b) Il bacio tra coniugi e le espressioni d’affetto “appropriate”

Quando si parla di baci tra coniugi, la posizione è più permissiva, ma comunque inquadrata da una visione molto moralista e tradizionale della sessualità. I Testimoni di Geova riconoscono il bacio come parte dell’affetto coniugale, ma solo nel contesto del matrimonio e nel rispetto della “dignità cristiana”.

Le pubblicazioni evitano descrizioni esplicite, ma sottolineano spesso che anche tra marito e moglie ci sono limiti da non superare. In particolare, viene scoraggiato tutto ciò che è considerato eccessivamente passionale, erotico o “deviante” rispetto al modello biblico. Alcune pratiche intime sono addirittura oggetto di discussione tra i membri più anziani, con risvolti giudiziari interni in caso di “condotta inappropriata”.

Il messaggio è chiaro: il bacio è accettabile solo se resta entro i canoni stabiliti dall’organizzazione, e mai come espressione libera o personale della propria intimità.

3. Quando un bacio diventa un peccato

a) Le pubblicazioni della Watchtower su moralità e sensualità

La Watchtower Bible and Tract Society, ente editoriale dei Testimoni di Geova, dedica da decenni ampio spazio al tema della moralità sessuale e della purezza cristiana. In diverse riviste, viene spiegato che anche i comportamenti “innocenti”, come baciarsi, possono diventare pericolosi se incoraggiano pensieri impuri o eccitamento fisico.

Un bacio lungo, un abbraccio prolungato, un contatto troppo ravvicinato: sono tutti comportamenti che possono essere interpretati come “anticamera del peccato”, e per questo motivo vengono scoraggiati, specialmente tra non sposati.

In molti casi, non è tanto il gesto in sé ad essere condannato, ma il suo potenziale “stimolante”, come se l’unica espressione fisica dell’affetto ammessa fosse quella priva di desiderio. Il risultato? Una visione distorta e ansiogena della sessualità, che può lasciare segni profondi nella crescita emotiva dei giovani.

b) Il ruolo degli anziani e i comitati giudiziari

All’interno della congregazione, gli anziani hanno il compito di sorvegliare il comportamento dei membri, anche in ambito affettivo. Se un bacio viene ritenuto “inappropriato” o “scandaloso”, il giovane può essere convocato per un colloquio di chiarimento, o nei casi più gravi, per un vero e proprio comitato giudiziario.

Durante questi incontri, vengono fatte domande intime e dettagliate sul comportamento della persona, anche se si tratta di semplici baci tra fidanzati. L’obiettivo non è solo correggere, ma valutare se c’è pentimento e “volontà di raddrizzare la condotta”. In assenza di questo, si può arrivare a sanzioni spirituali, perdita di privilegi e persino alla disassociazione.

In definitiva, un bacio può diventare un peccato non per ciò che è, ma per ciò che rappresenta: un’espressione di libertà non mediata dall’organizzazione.

4. Giovani e fidanzamento: dove finisce l’affetto e inizia il problema

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a) Le “uscite in gruppo” e la sorveglianza

Nel mondo dei Testimoni di Geova, il fidanzamento non è mai un affare privato. Le relazioni tra giovani sono viste come preparatorie al matrimonio, e devono essere monitorate attentamente dalla congregazione. Una delle regole non scritte più diffuse è quella delle cosiddette “uscite in gruppo”: un sistema di sorveglianza sociale che impedisce alla coppia di rimanere da sola, soprattutto nei primi tempi della frequentazione.

L’idea è che la presenza di altri fratelli o sorelle “spirituali” possa prevenire comportamenti sconvenienti o “tentazioni carnali”. Anche semplici gesti di affetto come tenersi per mano, abbracciarsi o baciarsi vengono visti con sospetto, specialmente se avvengono lontano dagli occhi vigili della comunità.

Questa cultura del controllo trasmette un messaggio implicito ma potente: non ci si può fidare dei propri sentimenti, e ogni impulso va monitorato, contenuto, rimandato. Il risultato è una relazione affettiva che non si sviluppa liberamente, ma cresce in un clima di ansia, colpa e tensione costante.

b) Baci innocenti o “condotta disordinata”?

Nel contesto geovista, anche un bacio innocente può trasformarsi in un caso da gestire spiritualmente. Le linee guida interne non specificano con esattezza quali tipi di bacio siano tollerati, ma il confine viene tracciato in base alla “proprietà” del gesto e all’“influenza spirituale” che può avere.

Se un bacio viene giudicato come troppo passionale, ripetuto o manifestato in pubblico, può essere segnalato come “condotta disordinata”, soprattutto se la coppia non è ancora sposata. A quel punto, intervengono gli anziani, che possono convocare i giovani per un confronto, chiedere spiegazioni dettagliate, e valutare se la loro relazione sia “spiritualmente matura”.

Anche in assenza di vere trasgressioni, i sospetti e i pettegolezzi possono bastare a innescare colloqui correttivi, ammonimenti o addirittura limitazioni nei privilegi all’interno della congregazione. Il messaggio che passa è chiaro: l’amore deve essere controllato, il corpo tenuto a bada, l’affetto filtrato dalla dottrina.

5. Esperienza personale dell’autore

a) L’amore con il freno a mano: quando anche un bacio diventa un problema

Nel periodo in cui facevo parte dell’organizzazione, ho assistito a scene surreali legate ai fidanzamenti, e in particolare ai baci. Ricordo ragazzi che si nascondevano per potersi dare un bacio, come se stessero compiendo un reato. Ricordo lo sguardo terrorizzato di una sorella convocata dagli anziani per un abbraccio “troppo affettuoso”. Ricordo soprattutto la paura di essere giudicati per aver semplicemente amato.

Personalmente, anche solo l’idea di baciare qualcuno mi sembrava un atto proibito, carico di sensi di colpa e incertezze. Ogni emozione doveva essere regolata, ogni gesto calibrato, ogni pulsione repressa. Era come vivere l’amore con il freno a mano tirato, sempre sul punto di essere ammonito, corretto, punito.

Uscire da quel sistema ha significato — anche — liberare la mia capacità di amare senza chiedere il permesso. Oggi credo che nessun bacio debba essere oggetto di vergogna, e che nessuna religione dovrebbe decidere per noi quando e come possiamo esprimere i nostri sentimenti.

6. Libri consigliati per approfondire

a) Testimoni di Geova e Bibbia: Setta o Vera Religione?

Questo libro rappresenta una guida critica e documentata all’universo dottrinale dei Testimoni di Geova. Attraverso un’analisi accurata delle Scritture, delle pubblicazioni ufficiali della Watchtower e delle esperienze dirette di ex membri, il testo smonta con metodo le principali affermazioni dell’organizzazione.

Il libro affronta con lucidità anche le implicazioni psicologiche del controllo religioso, in particolare su aspetti come la sessualità, l’identità personale, l’amore e l’intimità. Uno spazio importante è dedicato ai temi della disassociazione, del senso di colpa e del condizionamento emotivo, che spesso accompagnano anche situazioni apparentemente “minori” — come quella del semplice atto di baciarsi.

“Testimoni di Geova e Bibbia: Setta o Vera Religione?” è un’opera pensata per chi cerca risposte, ma anche per chi desidera porre domande scomode. È un viaggio tra Bibbia, dottrina e libertà individuale.

b) Testicoli di Genova: Cronache tragicomiche dal mondo delle visite a domicilio

Con un titolo volutamente irriverente, questo libro è una raccolta di episodi surreali, satirici e profondamente umani, ambientati nel mondo della predicazione porta a porta dei Testimoni di Geova. L’autore — tu stesso — ha vissuto in prima persona quel mondo fatto di rigide regole, frasi preconfezionate, e situazioni paradossali, trasformandolo in un racconto che fa ridere, riflettere e indignare.

Ma dietro l’umorismo tagliente si nasconde una denuncia sottile e potente: la perdita dell’autenticità, la paura del giudizio, la negazione dei propri sentimenti in nome dell’obbedienza. In molti episodi si percepisce chiaramente come anche un gesto innocuo, come un bacio, potesse essere visto come un problema spirituale.

Questo libro è perfetto per chi vuole guardare dentro la realtà geovista senza filtri, ma con la leggerezza pungente della satira intelligente.

7. Conclusione

a) Controllo, intimità e libertà: una riflessione necessaria

Nel mondo dei Testimoni di Geova, persino un bacio può diventare oggetto di controllo, giudizio e sanzione. La dottrina, con la sua ossessione per la moralità e la purezza, finisce per colonizzare non solo i corpi, ma anche i sentimenti. Crescere in un contesto in cui l’affetto deve sempre essere giustificato, contenuto e regolato, lascia ferite profonde.

Si impara a baciarsi con vergogna, ad amare con riserva, a desiderare senza potersi esprimere. Questo non è spiritualità: è controllo emotivo.

b) L’affetto non è peccato

L’amore, il desiderio, il contatto umano non sono peccati. Sono manifestazioni naturali e sane dell’essere umano, e nessuna religione dovrebbe avere il potere di farci sentire colpevoli per ciò che proviamo. Un bacio, quando è sincero, non ha bisogno di essere spiegato né autorizzato.

Chi ha vissuto anni sotto queste regole lo sa bene: solo liberandosi dal controllo si può davvero riscoprire la bellezza dell’intimità autentica.

Ora non mi resta che augurarti buona permanenza su Soldionline.biz!

Foto Luca Catanoso

Luca Catanoso

Blogger e scrittore, autore di numerosi libri pubblicati su Amazon. Racconto storie emozionanti di animali, approfondisco tematiche di storia militare, sviluppo personale e molto altro ancora. La mia missione è ispirare, informare e coinvolgere attraverso la scrittura.

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